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974: lo “stadio-container” che non c’è già più – Qatar 2022

Il 974, tra tutti gli stadi del mondiale in Qatar, è forse quello più rappresentativo dell’eccezionalità e transitorietà di questo evento.

Il mondiale di Calcio 2022 in Qatar si sta rivelando quello delle prime volte: prima volta che un mondiale sia ospitato in una nazione araba e a maggioranza musulmana, prima volta di un mondiale che si disputi a fine anno, anziché in piena estate boreale. Ma anche prima volta in cui uno degli stadi in cui si giochi una parte degli incontri sia costruito appositamente per la manifestazione e poi smantellato al termine della stessa.

Uno stadio usa-e-getta che ha già esaurito la sua utilità, insomma: scopriamo di più sulla sua storia.

Una breve vita alla periferia di Doha

Lo stadio 974 è sorto nel giro di tre anni (tra il 2018 e il 2021) presso la grande piattaforma aeroportuale di Doha, il principale scalo del Qatar, a due passi dal mare. Si tratta di un’area periferica e poco inserita nel contesto urbano di Doha, cosa che forse già segnala come questo sia uno stadio costruito per necessità, ma a cui i qatarioti non abbiano mai dato grande importanza.

974: lo stadio prefisso, senza aria condizionata e ricavato da container

Iniziamo dal nome: perché 974? Anche qui, la risposta evidenzia quanto poco importasse di questo stadio al Qatar: niente nomi altisonanti, ma semplicemente tre numeri, 974, che rappresentano il prefisso telefonico internazionale della nazione.

Ma 974 è anche il numero di container ri-utilizzati per costruire lo stadio, che dall’esterno appare proprio come una composizione di questi grandi cassoni variopinti, pronti a essere nuovamente spostati e destinati a nuovi usi. Questa non è una scelta casuale: lo stadio non sorge solo presso le piste e le infrastrutture aeroportuali, ma si affaccia anche sul porto di Doha.

Si tratta di uno stadio che utilizza fondamentalmente strutture prefabbricate, ideali per essere assemblate e poi nuovamente smontate a fine manifestazione. La struttura è stata anche ideata in modo da favorire una ventilazione naturale, evitando l’utilizzo di corrente elettrica per sostenere la climatizzazione. Infatti, lo stadio non ha affatto un impianto di aria condizionata e ospita solo partite serali (ma l’aria è notevolmente più calda e umida degli altri, glaciali stadi di Qatar 2022).

974: sostenibile, ma fino a quanto?

Per questi mondiali il Qatar ha spinto molto sulla sostenibilità dell’organizzazione, a partire dalla costruzione degli stadi. Con il riciclo di questi container, e il fatto che lo stadio non consumi molta energia per la climatizzazione, il 974 si propone come lo stadio a impatto ambientale più limitato.

Inoltre, lo stadio nasce con l’idea che tutte le strutture modulari che lo compongono possano essere nuovamente smontate per essere riutilizzate in nuovi impianti sportivi o strutture varie.

Ma anche in questo caso la sostenibilità si ferma di fronte al prezzo in termini di lavoratori sfruttati e sottopagati impiegati nei lavori di costruzione della struttura. Senza rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, questo impegno all’impatto-zero è puro greenwashing/sportwashing.

Le partite ospitate

Lo stadio conta 44.000 posti a sedere, e ha ospitato 6 partite della fase a gironi, tra cui la scoppiettante Serbia – Svizzera 2 a 3 del 2 dicembre, che ha visto gli elvetici qualificarsi agli ottavi di finale. Il suo ultimo contributo al Mondiale è stata la partita di lunedì sera tra il favoritissimo Brasile e la sorprendente Corea del Sud, terminata con una facile vittoria dei Verdeoro per 4 a 1.

Solo 7 partite per uno stadio nato per sparire.

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