L’ALLESTIMENTO DEL MUSEO MARONGIU CATTURA IL PUBBLICO NELLE FESTE
Più di duecento persone hanno scelto il Sinis per la gita di Santo Stefano
Il Museo civico Marongiu da qualche giorno ospita i nuovi frammenti del complesso scultoreo di Mont’e Prama che di recente sono stati trasferiti in unione d’intenti dal Museo Archeologico Nazionale di Cagliari a quello di Cabras, sistemati in parte nella sala dei Giganti, in parte in vetrine dedicate.
Mentre procedono le operazioni di schedatura e inventario, i visitatori che hanno già scelto il Sinis durante le festività natalizie e hanno avuto modo di apprezzare per primi la novità sono numerosi, più di duecento nella sola giornata di Santo Stefano, mostrando particolare stupore soprattutto per il grande arco, ricostruito in buona parte su un pannello e posto fra le statue degli arcieri.
I trentuno frammenti appaiono infatti come tasselli imprescindibili per la comprensione di dettagli importanti nella statuaria di Mont’e Prama. Si tratta di pugni di pugilatore ricoperti dai guantoni, rinforzati con punte romboidali sul lato, mani di guerrieri che impugnano scudi rotondi, le faretre degli arcieri, con una parte destinata al barattolino per il grasso, e ancora sottili corna che completavano gli elmi.
“Al momento stiamo lavorando all’apparato didascalico che riproporrà il sistema grafico di immediata comprensione realizzato per la mostra al Centro di Restauro di Li Punti, l’unica che finora ha visto riunite tutte le statue – ha spiegato la Direttrice della Fondazione Mont’e Prama Nadia Canu -. Ogni scultura avrà un cartellino che riporterà il nome con cui è stata battezzata dai restauratori, rigorosamente in sardo”.
Quello attuale è un allestimento temporaneo, in attesa della conclusione dei lavori di realizzazione della nuova ala, che ospiterà presto l’intero complesso.
“Il riesame dei pezzi, in collaborazione con il segretariato regionale e le Soprintendenze, riprenderà anche al Centro di restauro di Li Punti, dove restano conservati oltre duemila pezzi che attendono di tornare a casa una volta restaurati. Il cammino verso la riunificazione dell’intero complesso scultoreo è sempre più orientato nella giusta direzione. Il 2023 si preannuncia come un anno particolarmente impegnativo ma ricco di soddisfazioni” sono le parole del presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni.