La Formula 1 nel 2023: lotta a tre Red Bull-Ferrari-Mercedes?

Nel 2022 la Red Bull ha stravinto nelle due classiche del Mondiale di Formula 1, al termine di una lunghissima stagione da 22 gare: come sarà il 2023?
Il 2023 è appena iniziato, ma nella moderna Formula 1 ormai il tempo che divide una stagione dalla successiva è sempre più ristretto. La stagione 2022 si è conclusa il 20 novembre al circuito di Yas Marina, ad Abu Dhabi, come ormai consueto dal 2014. Chi ha abbia seguito sarà al corrente che il Mondiale sia stato dominato dal team Red Bull e dal suo pilota di punta, Max Verstappen, dopo un’illusoria partenza fulminante della Ferrari con Charles Leclerc. Ma il 5 marzo, fra meno di due mesi, la competizione ripartirà da zero e sono già tanti gli interrogativi su cosa ci si possa aspettare. Proviamo a ragionarci su.
2022: prova di forza di Red Bull e Verstappen, solita Ferrari confusa
Il 2022 prometteva fin dal principio di risultare un nuovo inizio per la Formula 1: nuove macchine disegnate per consentire duelli più ravvicinati, nuovi limiti di spesa per avvicinare i team meno ricchi a quelli top, nuovi circuiti in giro per il mondo. Ma soprattutto, l’annunciato ritorno al vertice della Ferrari, che dopo tre stagioni fallimentari aveva puntato tutto sulla preparazione della macchina per il 2022.
Come è andata la stagione di Formula 1 nel 2022?
Col senno di poi, l’inizio è stato fuorviante: una Ferrari dominante era stata capace di vincere con Leclerc due delle prime tre gare, arrivando seconda in quella rimanente (a Jeddah). La Red Bull, pur velocissima nei rettilinei, era apparsa più lenta in curva e soprattutto fragilissima (due ritiri per Verstappen in Bahrain e a Melbourne, uno per Perez in Bahrain). L’unica notizia confermata per il resto della stagione è stato il fallimento Mercedes, la cui monoposto 2022 si è rivelata quasi sempre lontana dal top e inadatta ai nuovi regolamenti.
Da lì in poi, tra errori (pochi) di Leclerc e quelli (tanti) della squadra ferrarista (più una cronica inaffidabilità del motore), la Red Bull ha preso il largo e con Verstappen ha concluso una stagione da record (15 vittorie in 22 gare), portandosi a casa anche il titolo costruttori.
Cosa aspettarsi dal 2023 della Formula 1?
Prevedere l’andamento di una futura stagione di Formula 1 è sempre stato un esercizio di stile – se non in particolari epoche in cui dei team (McLaren, Ferrari, Red Bull, Mercedes) sono stati capaci di consolidare un dominio tale da rendere scontato il risultato del Mondiale. Ma la stagione 2022, specialmente per il modo in cui si è conclusa, ha lasciato alcuni spunti di riflessione.
1. Torna la Mercedes
In primo luogo, la Mercedes ha chiuso in crescendo la stagione, che rimane fallimentare per i loro standard, ma che ha lasciato intendere che il team di Brackley sia sulla strada del ritorno ad altissimi livelli. La loro filosofia “zero pod”, con delle fiancate assottigliate in maniera miracolosa, si è rivelata tanto bella quanto meno performante di quella “a vasca da bagno” della Ferrari o di quella con un grande taglio sotto i “sidepod” in stile Red Bull. Nel 2023 si avvicineranno al design dei rivali o continueranno per la loro strada, rassicurati dal positivo finale di 2022?
2. La Ferrari cambia
Il 2022 della Ferrari ha lasciato i tifosi ancora una volta con l’amaro in bocca, illusi da una partenza più che promettente. La stagione si è accartocciata tra rotture di motore e qualche errore di Leclerc, spesso lasciato in balia degli eventi da un muretto a dir poco confuso e pasticcione in quanto a strategie di gara (malamente improvvisate in caso di eventi poco favorevoli o imprevisti).
Questo fallimento ha portato al licenziamento del Team Principal Mattia Binotto, che non è riuscito a salvarsi da questa ulteriore delusione dopo il trittico 2019-2020-2021. A sostituirlo è arrivato Frederic Vasseur dall’Alfa-Romeo Sauber, e non è scontato che questo cambio risulti felice o porti subito i frutti sperati.
3. Red Bull punita
Al termine di un 2022 dominante la Red Bull è stata gelata dall’intervento della FIA, che ha riscontrato una violazione del tetto di spesa (Price Cap) da 145 milioni di Dollari imposto a tutti i team dal 2022. Sebbene non abbia sforato di molto (circa 500mila euro contando dei crediti di imposta non riscossi – poco nel mondo della F1), la scuderia si è vista comminare una multa da 7 milioni di Dollari ma soprattutto una riduzione delle ore di test in galleria del vento, cosa che renderà meno certa l’efficacia degli aggiornamenti studiati per le loro due monoposto.
La Red Bull parte certamente dal grande vantaggio competitivo mostrato nel 2022, ma nel 2023 si troverà ad affrontare la lunghissima stagione (23 gare, nuovo record) con un handicap importante.