Cultura e gastronomia

I dolci di Carnevale in Sardegna

Scopriamo i principali dolci che in Sardegna vengono tradizionalmente preparati durante il periodo del carnevale, tra grandi classici e specialità locali.

Carnevale non è solo un momento gioioso in cui ci si maschera, si gioca e si scherza: è anche un momento di grande rilievo culinario. I dolci di carnevale sono una tradizione italiana, alcuni sono diffusi in tutto il territorio, altri sono tipici delle singole regioni. Si tratta spesso di cibi fritti, non proprio leggerissimi ma dai sapori magnifici e tipicamente invernali, tra profumi di agrumi e impasti nati per saziare e combattere il gelo.

In Sardegna, oltre a manifestazioni uniche e dal sapore antichissimo, ci sono anche dei dolci di Carnevale davvero speciali: scopriamo quali siano.

Zippole

Sas tzipulas/zippu’as, le zippole, sono un grande classico dei dolci di carnevale sardi e italiani. Nel resto d’Italia la zeppola è di solito una piccola frittella a base di acqua, farina e lievito (con varianti che prevedono ingredienti extra), magari ripiena di crema pasticcera. In Sardegna, invece, la zippola si trasforma in una lunga spirale fritta di un impasto semplice a base di farina di semola, latte, lievito e un po’ di scorza d’arancia o limone grattugiata.

Una volta cotta nell’olio bollente (con maestria nel definire la spirale di impasto mentre la si versa), viene cosparsa di zucchero e offerta calda.

Fatti fritti

I fatti fritti, o parafrittus, sono una vera e propria specialità sarda. Tra i dolci di carnevale della Sardegna, forse questi sono i preferiti dalla popolazione: si tratta di frittelle soffici, rotonde, con un foro al centro che dà loro l’aspetto di quelle che negli USA sono dette doughnuts. Le ricette, come sempre, subiscono piccole variazioni di paese in paese: in linea di massima servono 1 Kg di farina, 100 g di zucchero e di strutto, 60 g di lievito di birra, 4-5 uova, latte (metà), scorza grattugiata di limone e arancia, poco sale, un bicchierino di liquore.

In sardo i para sono i frati: la traduzione in italiano di parafrittus è quindi “frati fritti” (per via di una somiglianza tra l’aspetto della ciambella e le loro vesti).

Pillu budius

Sembrano chiacchiere, ma non lo sono. I pillu budius sono “sfoglie vuote”, e a differenza delle chiacchiere durante la frittura si gonfiano e diventano cavi all’interno. Si tratta di un dolce molto povero, fatto con la semplice pasta violada: strutto, farina di semola, acqua e un pizzico di sale. Le chiacchiere, invece, richiedono farina 00, burro (e non strutto), uova, zucchero, un liquore e in alcuni casi anche latte.

Di questa ricetta esiste la variante non budia, con un ripieno a base di mandorle tritate o di uva sultanina.

Brugnolus

Si tratta di piccole palline fritte ricoperte di zucchero, il cui impasto può o meno contenere la ricotta. Per preparare i brugnolus servono molte uova (ben 9), una bustina di lievito per dolci, un bicchiere di latte, 4 cucchiai di olio EVO, un pizzico di sale e la scorza grattugiata di tre limoni.

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