Una corte francese da ragione al Marocco: una riflessione sugli ultimi mesi

A distanza di otto anni dai fatti, la giustizia francese ha condanno alla pena dententiva di due giornalisti francesi Catherine Graciet e Eric Laurent. I due giornalisti all’epoca dei fatti avevano cercato di estorcere alla famiglia reale del Marocco il pagamento di due milioni di euro in cambio della mancata pubblicazione di un presunto libro d’inchiesta contro la monarchia , che i due giornalisti avevano intenzione di pubblicare. Il legale della Casa Reale si è detto soddisffatto della sentenza in linea con la giurisprudenza.
Questo fatto , potrebbe apparire secondario, ma implica un ragionamento molto più ampio. Infatti, si inserisce nel processo di deleggittimazione esterna del Marocco. Se è vero che il Regno ha dovuto sempre battarsi, con le armi della legalità per riaffermera fatti o situzioni lapalissiane , negli utlimi mesi o forse nell’ultimo anno si è assistito ad un fuoco di fila senza precendeti.
Infatti, se incomincimo con le deliberazioni del Parlamento Europeo, passando alle continue tensioni legate alla crescita di potenza militare di nazioni vicine, fino alla recente presa di posizione del Gabinetto reale sulla questione palestinese, si può assistere ad un fuoco incrociato tendente a deligittimare il Marocco . E se, come diceva un personaggio di un grande scrittore inglese “scartando l’impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile è la verità” , appare che vi siano forze estene a cui la posizione multilarele del Marocco crea problemi . Il multilateralismo del Marocco è una pietra miliare della politica estera del Regno , ma allo stesso tempo è un problema per coloro che vogliono conquistare l’Africa . L’azione del Marocco, dal suo ritorno nell’Unione Africana , ha segnato una nuova prassi di azione basata su accordi in cui entrambe le parti potessero avere vantaggi e questo a coloro che ancora rispondono a logiche della “guerra fredda ” crea problemi .
Lo stesso può dirsi nella questione israelo /palestinese, dove il Marocco non ha mai abbandonto la sua linea in favore della causa palestinese ma allo stesso tempo, è conscio che per garantire la tutela dei luoghi santi , si debba necessariamente dialogare , nel formato degli “Accordi di Abramo” con Israele . Il Marocco sa bene che la difesa di Gerusalemme/Al Quds non è nata a causa dei popoli arabi ma che sia gli arabi sia gli ebrei sono vittime del gioco delle potenze occidentali durante e dopo la grande guerra.
Di questa posizione multilaterale se ne sono accorte diverse nazioni. Gli Stati Uniti, il Regno Unito, La Spagna, il Portogallo, la Serbia e l’Ungheria che dimostrano una attivismo delle loro ambasciate in Marocco per sviluppare accordi di cooperazione sotto diversi livelli anche sportivi, come dimostra la candidatura congiunta di Spagna , Marocco e Portogallo ad essere sede dei campionati del mondo di calcio 2030.
Anche altre Nazioni sanno benissimo come approcciarsi allo sforzo multilaterale del Regno, comprese potenze come Russia e Cina che sanno bene come approcciarsi alla politica estera del Regno e che sanno che non è conveniente per nessuno aprire un fronte nord africano .
In tutto questo la grande assente è l’Italia, che non ha compreso, in modo approfondito la possibilità di accordo rafforzato con il Marocco.
Questo ,non significa, che non si debba dialogare con tutti ma che si cerchi di trovare punti di collaborazione forte su tematiche comuni come la questione medio orientale , dove in passato l’Italia era protagonista a quella mediterranea .
Marco Baratto