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La Tunisia vittima d’incitamento all’odio dell’Algeria contro Israele e gli ebrei in Nord Africa? 6 morti nell’attentato vicino alla sinagoga di Djerba 

È di 6 morti tra cui l’assassino il bilancio della sparatoria avvenuta nella tarda serata di ieri 9 maggio vicino all’antica sinagoga di Ghriba sull’isola di Djerba, in Tunisia. Lo ha reso noto il ministero degli Interni. Altri 4 civili e 5 poliziotti sono rimasti feriti. A sparare è stata una guardia della sicurezza.
Le vittime sono 4 agenti (tra cui l’aggressore) e due civili: si tratta di due cugini di fede ebraica, Aviel e Benjamin Haddad, rispettivamente di 30 e 42 anni. Il primo era un noto gioielliere del locale souk Houmet, mentre il cugino risiedeva in Francia ma era tornato nell’isola per partecipare al tradizionale pellegrinaggio ebraico.
Da segnalare che in corso nei paesi del Maghreb una campagna d’incitamento all’odio contro Israele e gli ebrei avviata dal regime algerino da due anni. Tale campagna ostile potrebbe essere uno dei fattori che hanno alimentato e portato all’attuazione dell’attentato terroristico contro gli ebrei nella sinagoga.
Secondo il ministero degli Esteri israeliano una delle due vittime era anche cittadino israeliano.
Le indagini sono in corso per scoprire “le cause di questo vile attacco”, scrive il ministero dell’Interno tunisino che ha precisato che l’attentato terroristico aveva come “obiettivo i visitatori della sinagoga di Ghriba” vale a dire gli Ebrei.
La Francia ha condannato “con la massima fermezza” l’attentato, definendolo un atto “efferato”. L’azione di ieri “fa dolorosamente eco all’attentato suicida che provocò 21 morti in quella stessa sinagoga nel 2002” ha aggiunto la portavoce del ministero degli Esteri Anne-Claire Legendre.
La sparatoria è avvenuta nell’ultimo giorno del tradizionale pellegrinaggio ebraico che ogni anno vede riuniti a Djerba migliaia di fedeli di religione ebraica. All’interno della sinagoga sono stati uditi gli spari, che hanno gettato nel panico le centinaia di pellegrini presenti. Un fitto cordone di polizia era già schierato intorno alla sinagoga e altri ne sono arrivati.
Secondo gli organizzatori, più di 5.000 pellegrini ebrei, principalmente dall’estero, hanno preso parte quest’anno al pellegrinaggio alla Ghriba, la sinagoga più antica dell’Africa, ripreso nel 2022 dopo due anni di interruzione a causa della pandemia. Organizzato ogni anno il 33° giorno di Pasqua, il pellegrinaggio di Ghriba è al centro delle tradizioni dei tunisini di fede ebraica, che non superano i 1.500 per lo più stabiliti a Djerba, contro i 100.000 emigrati in Israele, Canada e altri paesi prima dell’indipendenza nel 1956. Pellegrini giungono tradizionalmente da vari Paesi europei, Stati Uniti o Israele. Il loro numero si è drasticamente ridotto dopo l’attentato suicida del 2002.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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