Riflessioni sulla lettera del Re del Marocco al Primo Ministro d’Israele
In queste ore, nella più totale disinteresse della stampa italiana ed europea, si sta svolgendo una delle svolte epocali per la Pace in Africa ed in prospettiva anche per il Medio Oriente.
Sua Maestà il Re del Marocco ha indirizzato una missiva al Primo Ministro d’Israele felicitandosi della decisione di Tel Aviv, di notificare alle Nazioni Unite, che Israele riconosce il Marocco entro i confini storici , ovvero comprensive delle province meridionali. Israele, si è anche impegnata ad aprire un consolato nelle province meridionali.
Nella lettera si legge che la decisione di Israele è ” lungimirante perché fa parte della dinamica del movimento internazionale irreversibile che vede , numerosi paesi , di tutto il mondo” promuovere una “soluzione politica definitiva a questa disputa regionale anacronistico” .
In effetti, chiunque sostenga ancora il pseudo conflitto nel sud del Marocco, dovrebbe rendersi conto che coloro che sono costretti a vivere nei campi algerini di Tinduf, sono pedine che servono a creare una tensione esterna ed un nemico esterno , utile solo a nascondere i problemi reali dell’ Algeria.
Gli stessi alleati politici dell’Algeria, ovvero i paesi del BRICS , hanno certificato una situazione interna economica e sociale tale da non accettare la candidatura di questa Nazione nell’organizzazione che ha come maggiori azionisti Cina e Russia.
Il ricoscimento da parte di Israele, e prima ancora degli Stati Uniti, dei confini storici e reali del Marocco dovrebbe fare riflettere le Nazioni europee, ancora troppo ambigue .
Serve una svolta , serve maggiore coraggio anche da parte europea. Basterebbe un un ufficio di contatto dell’Unione Europea nel sud del Marocco. Una scelta che ricnoscebbe l’autonomia avanzata del Regno in questa regione come primo passo verso il pieno riconoscimento della sovranità marocchina.
Marco Baratto