Anguria come scegliere il frutto dell’estate. E’ dissetante e molto versatile perché si presta sia a ricette dolci che salate.
Anguria come scegliere il frutto dell’estate
Per gustare un’anguria succosa e dolce è importante osservarla con cura. La buccia non deve essere brillante ma piuttosto opaca e di colore intenso. Non devono essere presenti macchie e al tocco dev’essere consistente. Se l’anguria è maturata in campo, e quindi naturalmente, avrà una chiazza di colore giallastro che indica il contatto fra il frutto e la terra. Invece, il picciolo dovrà essere presente e non completamente secco.
Maggiore è il peso e più le angurie sono ricche si succo e sapore.
Un trucco molto conosciuto per individuare le angurie più buone è quello di percuoterle. Il suono sordo indica frutti perfettamente maturi.
Se si acquistano frutti già tagliati bisogna osservare l’intensità di colore della polpa. I più rossi sono garanzia di grande dolcezza.
Inoltre, è importante sapere che la stagionalità è compresa fra il mese di giugno e settembre.
Se si desidera conservare questa delizia estiva per lunghi mesi, si può congelare. Dopo averla sbucciata, la polpa andrà privata dei semini e tagliata a cubetti. Una volta sistemata negli appositi sacchetti si potrà mettere in freezer. Al momento del bisogno si potrà scongelare ed usare per macedonie, gelati e frullati.
Anguria o cocomero
Come spesso accade nella nostra lingua, i termini cambiano da regione a regione. E’ il caso delle angurie che sono indicate con tante parole differenti. Come riporta l’Accademia della Crusca, l’anguria a Napoli diventa il melone d’acqua ed in Toscana e nel Lazio il cocomero. Invece, nel Nord Italia i cocomeri sono i cetrioli.
Il vocabolo anguria deriva dal greco e si diffonde grazie ai veneziani. Un modo molto particolare di chiamare tale frutto arriva dalla Calabria. Qui è detto Zuparacu ossia zio parroco. Sul perché di tale voce non esiste una spiegazione univoca.
