Comunicati Stampa

Torino, l’Accademia delle Scienze e di Medicina esprimono perplessità sulla possibilità di cancellare le sanzioni per coloro che non avevano ottemperato all’obbligo vaccinale

L’Accademia delle Scienze e l’Accademia di Medicina di Torino esprimono le loro perplessità in
ordine alla prospettiva, prevista dal decreto legge “Milleproroghe” attualmente all’esame del
Parlamento, di cancellare le sanzioni nei confronti di coloro che non avevano ottemperato
all’obbligo vaccinale disposto in occasione della pandemia da COVID-19: ciò per il messaggio
negativo che verrebbe in tal modo trasmesso ai cittadini e che si potrebbe ripercuotere, in
occasione di possibili ulteriori emergenze pandemiche, sulla loro mancata aderenza a future
campagne vaccinali e sulla salute dell’intera popolazione, in particolare delle sue fasce più a rischio
(anziani, disabili, fragili).
È ben noto ed ampiamente documentato da inoppugnabili dati scientifici, che i vaccini hanno
consentito di eradicare o di ridurre l’impatto di numerose malattie infettive che nei secoli passati
hanno falcidiato intere popolazioni, come il vaiolo, la poliomielite, la rabbia, la tubercolosi, l’epatite
B, il morbillo, la rosolia, il tetano, la difterite, l’influenza, la pertosse, il papillomavirus, il rotavirus,
la parotite, la varicella, il meningococco, il pneumococco, l’Herpes Zoster e, più recentemente,
anche il COVID-19, Di conseguenza, il ricorso a pratiche vaccinali di massa rappresenta un cardine
della prevenzione primaria, compito precipuo della sanità pubblica. Seppure non privo di rari
effetti collaterali, il vaccino non può essere considerato una pratica opzionale, anche considerando
quanto sancito dalla nostra Carta Costituzionale, che all’articolo 32 recita: “La Repubblica tutela la
salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Inoltre, al di là degli aspetti sanitari, il provvedimento previsto dal decreto contribuirebbe a
rafforzare in maniera perniciosa il senso di scetticismo e di sfiducia nella scienza già diffuso in
larghi strati della popolazione. Fondato su motivazioni puramente ideologiche, tale atteggiamento
dimentica che l’applicazione di un rigoroso metodo scientifico ha consentito di ottenere risultati di
comprovata evidenza. L’avanzamento scientifico dell’ultimo secolo, e in particolare quello degli
ultimi decenni, ha prodotto innegabili benefici, aumentando l’aspettativa e la qualità della vita,
migliorando le condizioni sanitarie, economiche e sociali e promuovendo il benessere generale di
milioni di persone. Per questa ragione dovrebbe essere cura e preoccupazione del potere
legislativo sostenere la ricerca e il progresso della scienza non solo con adeguati strumenti
materiali, ma anche con la diffusione di una più consapevole cultura scientifica e di un più sereno
clima di fiducia nei confronti della ricerca.

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