Economia

Preferenze di genere- Gruppo misto: Scelta di civiltà da recuperare

Preferenze di genere- Gruppo misto: Scelta di civiltà da recuperareIl Consiglio regionale non deve perdere l’occasione per reinserire nella legge elettorale regionale la civile opportunità della doppia preferenza di genere e sanare così il grave errore della sua cancellazione a voto segreto – Inizia così il commento di Adriano Salis, Efisio Arbau, Giannetto Mariani e Giuseppe Stocchino, consiglieri regionali del gruppo Misto, alla vigilia della discussione sulle modifiche alla legge elettorale regionale, approvata il 25 Giugno 2013 ma rinviata dal governo nazionale per la presunta incostituzionalità dell’articolo che prevedeva la non candidabilità del presidente che si dimettesse prima della scadenza della legislatura.


Questa cancellazione – continuano i consiglieri – impedisce il rispetto della parità di accesso alle istituzioni, garantito dalla Costituzione e dallo Statuto sardo, e pertanto è nostro dovere operare  perché questo principio di civiltà sia inserito prontamente nella legislazione regionale.

Prendiamo atto con soddisfazione – aggiungono Salis, Arbau, Mariani e Stocchino – che  immediatamente dopo la bocciatura della doppia preferenza in Aula sono state presentate numerose proposte di legge che puntano alla sua riproposizione (oltre alla nostra quella del PD e dei Riformatori, e quelle presentate dalle consigliere Greco, Floris e Lunesu del PDL).

Se a queste formali volontà di riforma aggiungiamo le dichiarazioni favorevoli espresse dal gruppo SEL-Sardegna Libera e la non ostilità dichiarata dai rappresentanti dell’UDC e del PSd’Az, possiamo affermare che in Consiglio regionale è già presente una maggioranza ampia che può, da subito, ripristinare la preferenza di genere e riparare così al grave danno inferto a voto segreto alla credibilità del Consiglio regionale.

Per questa ragione – concludono Salis, Arbau, Mariani e Stocchino – abbiamo presentato un emendamento alla legge in discussione domani che recupera la preferenza di genere, così come prevista dalla nostra proposta iniziale e decaduta a causa del voto segreto.

Auspichiamo che il Consiglio regionale possa inserire questa norma di civiltà e di progresso nella sua legislazione fondamentale, a conclusione di una legislatura non certo proficua in termini di riforme e di indispensabili processi di cambiamento.

 Adriano Salis, Efisio Arbau Giannetto Mariani, Giuseppe Stocchino,

 Cagliari, 27 Agosto 2013

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