Salute

Allerta per salmonella rinvenuta in confezioni di semi di Chia vendute dalle aziende Navitas Naturals, Williams-Sonoma e Green Smoothie

download (10)Rimbalza dalli Stati Uniti una notizia che dovrebbe invitare all’attenzione le nostre autorità sanitarie nazionali. Nell’ambito di controlli di routine, in alcune confezioni di semi di Chia è stata rinvenuta la salmonella, appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae che può aumentare il rischio d’insorgenza di forti dolori addominali crampiformi, diarrea, feci sanguinolente e nausea. I semi di Chia sono collegati alla malattia diffusasi in tutto il paese. Finora, 21 persone sono state confermate infette. L’Ufficio federale della sanità pubblica, che non può escludere un pericolo per la salute, ha lanciato un indagine traslazionale e raccomanda di non consumare questo tipo di polvere di semi di Chia. Ne sono interessati i prodotti dei marchi Navitas Naturals, Williams-Sonoma, Green Smoothie, che sono stati immediatamente ritirati dal mercato e ne è stata immediatamente vietata la vendita. La polvere di semi di Chia, comunemente utilizzata in frullati e snack per il suo valore nutrizionale, ha infettato almeno 21 persone in 12 Stati, tra cui New York.

Altri Stati hanno segnalato dei focolai epidemici tra cui l’Arizona, la California, Colorado, Connecticut, Florida, Massachusetts, Michigan, Ohio, Utah, Washington e Wisconsin.

La Dr Laura Gieraltowski dell’Ufficio Federale per il controllo e la prevenzione della salute pubblica incaricata a svolgere le indagini ha dichiarato che ” È la prima volta che i semi di Chia sono stati identificati come un alimento che trasmette la salmonella”.

Il numero di focolai di salmonella collegato ai semi di Chia è estremamente basso rispetto a malattie causate da altri alimenti. Tuttavia, le confezioni del prodotto a lunga conservazione e di piccola porzione potrebbe determinare un’infezione a lungo termine senza che le persone se ne possano rendere conto e quindi ammalarsi ad un ritmo più lento.

I ricercatori hanno identificato due nuovi ceppi di salmonella nesi semi, denominati Hartford e Newport.

Molti delle persone colpite dal bacillo sono vegani, vegetariani o soggetti a diete in gran parte biologiche di un’età media di 49 anni.

Al momento non si conoscono le dinamiche di contaminazione della salmonella attraverso i semi di chia. Alcune infezioni supplementari legati agli alimenti in polvere di chia recentemente sono stati segnalati anche in Canada.

La Chia è da sempre considerata una pianta dalle tante proprietà benefiche. E’ portatrice di forza essendo  ricca di vitamine tra cui Calcio, Ferro, Magnesio e Potassio.

La sua capacità di assorbire acqua la rende anche perfetta per pulire l’intestino contrastando cosi la sindrome del colon irritabile.

È un Nuovo Alimento (Novell Food)  ricco di principi nutrizionali interessanti tra i quali omega 3 e altri antagonisti dei radicali liberi e molti oligoelementi.

Una recente Decisione dell’ EFSA (European Food Safety Authority) ne ha riconosciuto, ammettendolo al consumo, la valenza e la fruibilità come nuovo ingrediente per la panificazione e per questo può essere un apprezzabile ed interessante componente di preparazioni alimentari.

Mentre la salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium.

Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere), in cui l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica.

Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di  tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da Salmonella spp. possono verificarsi nell’uomo e negli animali domestici e da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e l’ambiente (acque non potabili) rappresentano i veicoli di infezione.

Sintomi

La gravità dei sintomi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie o infezioni focali a carico per esempio di ossa e meningi) che si verificano soprattutto in soggetti fragili (anziani, bambini e soggetti con deficit a carico del sistema immunitario). I sintomi della malattia possono comparire tra le 6 e le 72 ore dall’ingestione di alimenti contaminati (ma più comunemente si manifestano dopo 12-36 ore) e si protraggono per 4-7 giorni. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso benigno e non richiede l’ospedalizzazione, ma talvolta l’infezione può aggravarsi al punto tale da rendere necessario il ricovero. Le salmonellosi nell’uomo possono anche causare lo stato di portatore asintomatico.

Modalità di trasmissione

L’infezione si trasmette per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto, attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle. I principali veicoli di trasmissione della salmonella sono rappresentati da:

•alimenti

•acqua contaminata

•piccoli animali domestici.

Gli alimenti contaminati rappresentano uno dei veicoli più importanti di diffusione dell’infezione nell’uomo. Tuttavia, per poter causare la malattia è necessaria la colonizzazione massiva dell’agente patogeno nell’alimento prima dell’ingestione. Solitamente all’apparenza il cibo contaminato non presenta alcuna alterazione delle caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore, consistenza). La contaminazione degli alimenti può avvenire al momento della loro produzione, durante la preparazione, oppure dopo la cottura a causa di una manipolazione non corretta degli alimenti.

In particolare, sono da considerarsi alimenti a rischio:

•uova crude (o poco cotte) e derivati a base di uova

•latte crudo e derivati del latte crudo (compreso il latte in polvere)

•carne e derivati (specialmente se poco cotti)

•salse e condimenti per insalate

•preparati per dolci, creme

•gelato artigianale e commerciale

•frutta e verdura (angurie, pomodori, germogli di semi, meloni, insalata, sidro e succo d’arancia non pastorizzati), contaminate durante il taglio.

Veicoli dell’infezione sono anche superfici e utensili, e qualsiasi alimento manipolato da persone infette, con scarsa attenzione all’igiene personale.

Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda pertanto ai consumatori anche italiani di prestare attenzione all’allerta alimentare in questione. La salmonella è altamente tossica e può causare gravi danni alla salute di persone e animali. Tali bacilli vengono distrutti con la cottura.

Lecce, 14 giugno 2014

                                                                                                                                                                                      Giovanni D’AGATA

 

 

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