La Cina, usa i droni per stanare gli studenti “copioni”.
L’intento sarebbe quello di scoprire le organizzazioni truffaldine
L’ultima arma nella lotta contro le frodi dell’esame che precede l’iscrizione a un corso universitario è un drone a sei eliche. Un drone ha sorvolato due centri di sperimentazione nella città di Luoyan, città situata nella provincia di Henan, a 650 km di distanza da Pechino, alla ricerca di eventuali strani segnali inviati a dispostivi di contrabbando utilizzati dagli studenti impegnati nel gaokao, l’equivalente della nostra maturità ovvero dell’esame che precede l’iscrizione a un corso universitario. Il drone non ha volato sulle teste degli allievi spiandoli con delle videocamere, ma si è alzato a 500 metri di altezza sopra l’edificio sede degli esami per captare segnali radio emessi dal luogo degli esami o destinati agli studenti, nel raggio di un chilometro.
Se qualcuno dovesse fare il furbo cogliendo un suggerimento o utilizzando una comunicazione proveniente dall’esterno, i sorveglianti presenti nella sede dell’esame saranno allertati immediatamente e potranno cogliere i tecno-truffatori sul fatto. Quasi tutti i diplomati delle scuole superiori cinesi devono fare il test a punteggio fondamentale per poter accedere all’università. Più di 9 milioni di studenti hanno iniziato i loro esami Domenica. La pressione è alta e molti studenti viaggiano con i genitori verso le città in cui si effettuano le prove per stare con i propri figli durante l’esame, che può durare due o tre giorni. Coloro che non riescono a superare il test possono ripeterlo l’anno successivo o condannati a fare l’operaio con una bassa retribuzione. Il ministero dell’istruzione ha dichiarato che Sabato aveva arrestato già 23 persone che dalla fine di maggio avevano tentato di organizzare la truffa. Gli studenti scoperti a barare possono essere esclusi dalla prova per un massimo di tre anni. Il sistema sembra funzionare davvero osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” con lo scoprire i comportamenti truffaldini. Infatti l’obiettivo degli esaminatori sembra essere quello di dissuadere gli studenti “copioni”.
Lecce, 8 giugno 2015
Giovanni D’AGATA