Speciale Maturità

Maturità 2017 Prima prova, italiano Appunti Grazia Deledda

grazia deleddaGrazia Deledda nasce a Nuoro nel 1871 da una famiglia benestante. Dopo la quarta elementare prosegue gli studi privatamente, dedicandosi con grande fervore alla lettura e alla scrittura di novelle, racconti e poesie.

La produzione letteraria di Grazia Deledda inizia con la pubblicazione delle sue opere sulle riviste del’epoca, come “L’ultima moda” dove trova spazio nel 1888 “Sangue sardo” e nel 1892 “Fior di Sardegna”; in seguito collabora con numerosi altri giornali locali e con “Natura ed arte”. Le sue prime opere rispecchiano i caratteri dei romanzi d’appendice per giovani donne alla ricerca di evasione ed emozioni mentre, più avanti i temi diventano introspettivi e relativi alla cultura sarda. Ben presto Grazia Deledda cattura l’attenzione degli intellettuali dell’epoca come Luigi Capuana che esprime il suo giudizio positivo sul romanzo “La via del male” del 1896 e Ruggero Borghi che si occupa della recensione di “Anime oneste”.

L’evoluzione stilistica, e in seguito poetica, della scrittrice nuorese è evidente perché il linguaggio diventa più raffinato così come le tecniche narrativa. La sua fama oltrepassa i confini nazionali nel 1899 quando viene tradotto in francese “Anime oneste”.

Dopo aver sposato il funzionario pubblico Palmiro Madesani nel 1900, Grazia Deledda lascia la Sardegna per Roma dove muore nel 1936, a causa di grave tumore. La produzione si sussegue con costanza nel tempo e comprende “Elias Portolu”, prima pubblicato a puntate e nel 1903 in romanzo, “Canne al vento” nel 1913 e “Cosima”, l’autobiografia postuma. Nel 1920 “La madre” è tradotto in inglese dallo scrittore D. H. Lawrence che nei suoi viaggi con la moglie è stato a lungo nella terra natia di Deledda, la Sardegna.

La nuova esistenza romana è familiare, semplice e scandita dalle pubblicazioni.

Nel 1926 le viene tributato il Nobel per la letteratura al quale seguono altri romanzi come “il vecchio e i fanciulli” e “Annalena Bilsini” che è ambientato fuori dai confini sardi, in pianura padana. Grazia Deledda si è dedicata anche al teatro oltre a circa quattrocento novelle.

La poetica di Grazia Deledda

La poetica di Grazia Deledda in origine è fortemente influenzata da alcuni caratteri romantici, tipici della letteratura di tardo Ottocento e, più avanti, dal verismo. Abbandonato lo stile sentimentale delle prime opere, la scrittrice si dedica alla realtà che vive e conosce meglio, quella della Sardegna centrale e del mondo pastorale.

Il mondo descritto è semplice, retto da regole arcaiche e immutate nei secoli. Le tematiche sono appena lambite dagli avvenimenti contemporanei, come si può notare ne “L’incendio nell’oliveto” pubblicato a puntate a partire dal 1917. La Grande guerra funge soltanto da sfondo mentre l’attenzione è principalmente riservata ai dissidi e alle lotte personali e fra generazioni.

I personaggi rispondono ad un destino superiore e sono mossi da forti passioni e dal male che porta con sé l’espiazione.

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