Ambiente

Tonno Rosso e Falco della Regina: i due animali simbolo di San Pietro

Guardando alla fauna dell’isola di San Pietro, di certo i due animali che la rappresentano di più sono il tonno e il Falco della Regina.

tonno

Uno viene pescato ogni anno nella tonnara dell’Isola Piana, l’altro vi soggiorna tra la primavera e l’autunno prima di svernare a sud dell’Africa. Ma entrambi rappresentano l’identità dell’isola di San Pietro. Stiamo parlando del Tonno Pinna Blu (bluefin tuna, o Tonno Rosso) e del Falco della Regina: due destini diversi ma legati strettamente all’isola sulcitana.

Scopriamo meglio la vita di questi due caratteristici animali.

Il tonno rosso, o a pinna blu

Può arrivare a oltre 4 metri di lunghezza e oltre 500 kg di peso, è uno dei pesci più grandi del mar Mediterraneo, ma l’uomo è riuscito a renderlo a rischio di estinzione. Il Tonno Pinna Blu, o Tonno Rosso, è una specie che frequenta il Mediterraneo da tempi immemori, e le cui abitudini lo hanno reso nel tempo una delle prede marine favorite per le popolazioni che si affacciano su questo mare.

La migrazione annuale del tonno

Ogni anno il tonno attraversa due fasi della sua vita. Una che lo vede vagare in piccoli gruppi per l’oceano Atlantico settentrionale, più che altro a grandi profondità (fino ai 1000 metri), durante la quale si rifocilla e ingrassa. Una seconda fase, tra aprile e la fine dell’estate, in cui si riunisce in grandi banchi con altri simili e nuota verso il Mediterraneo e gli altri luoghi di riproduzione, presso le cui coste deporrà le uova.

Nel suo tragitto costeggia anche le coste italiane, tra cui quelle di Carloforte. Questo tonno è detto di corsa quando arriva dall’atlantico, voglioso di riprodursi e molto grasso, mentre è detto di ritorno quando, dimagrito, ritorna in oceano a riposarsi.

Il rischio d’estinzione: la voracità giapponese e la mancanza di regole

A Carloforte e nelle altre tonnare fisse la pesca del tonno risulta sostenibile e selettiva, in quanto intercetta solo una minima parte dei banchi di tonno in migrazione, e ne seleziona solo gli individui sopra i 30kg e i 115 cm (adulti) e non oltre un certo limite di tonnellate totali. Tuttavia, oggi è molto in voga la “tonnara volante”, che non è fissa ma segue delle navi peschereccio, spesso guidate dai voraci giapponesi, che vanno alla caccia in mare aperto dei tonni facendone razzia e mettendone a rischio la specie.

I giapponesi sono i più grandi consumatori al mondo di tonno, e la loro incontentabilità sta mettendo a rischio la sopravvivenza del tonno (e di chi del tonno si ciba, come gli squali).

Il Falco della Regina

Sulle coste alte e rocciose che a nord e a ovest caratterizzano l’isola di San Pietro trova il suo habitat ideale un particolare tipo di uccello, il Falco della Regina. Il suo nome scientifico è Falco eleonorae, da Eleonora d’Arborea, la storica guida del giudicato d’Arborea che nella Carta de Logu inserì anche il divieto di caccia del falco.

Di solito presentano un piumaggio marrone chiaro (ma alcuni individui lo presentano scuro), con dei tratti color crema sul collo e una parte più chiara nell’area della pancia. Femmine e maschi si distinguono per il colore della cera intorno al becco e dell’anello intorno agli occhi, celesti nelle femmine e gialli nei maschi.

L’animale, che si ciba di altri piccoli uccelli o di insetti, arriva nel Mediterraneo in aprile, con l’obiettivo di riprodursi. Verso luglio, dall’entroterra si sposta verso le coste più alte e rocciose, in cui depone 2-3 uova, che si schiudono dopo un mese. In autunno il Falco della Regina sverna in Madagascar e Tanzania.

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