La fortezza del Priamar di Savona è una imponente struttura che si affaccia al centro cittàvicino alla zona portuale, sulla collina che porta lo stesso nome, Priamar (Pietra sul mare).
Storia della fortezza del Priamar
Fu costruita nel 1542 su un promontorio (dove sorgeva il centro dell’antico nucleo medioevale di Saona) come punto di difesa da attacchi dal mare, su progetto di Giovanni Maria Olgiati, ingegnere dell’allora Repubblica di Genova quando questa dominava la città dopo l’abbattimento del libero comune. Nel XVII secolo fu dotata di bastioni progettati da Domenico Sirena, ingegnere del Re di Spagna. Nel XVIII furono costruiti i palazzi del Commissario e quello della Sibilla. Nel 1746 l’esercito sabaudo riuscì a conquistarla, aprendo una breccia nella cortina dell’Angelo. Divenne bagno penale nel 1820 e poi trasformata in reclusorio militare; fu prigione , in epoca risorgimentale, per Giuseppe Mazzini (1830 – 1831). Qui, durante la prigionia, concepì la Giovine Italia; la cella è tutt’ora visitabile.
L’esterno della fortezza
All’esterno del Priamar sono stati trovati, durante degli scavi avvenuti nel tempo, resti di età preromanica e bizantina. Fra questi resti, sono ancora visibili le fondamenta del convento e della chiesa di s. Domenico il Vecchio, che furono demoliti per poter costruire la fortezza. Si nota ancora il lasticato a spina di pesce intersecato dalle gallerie di contromina.
Anticamente, prima che si costruisse la fortezza, sui terreni si ergeva l’antica Cattedrale, costruita dal 825 al 887, ed era intitolata a s. Maria del Castello; il suo bellissimo coro ligneo intarsiato, fu recuperato insieme ad altre sculture e opere darte, ed adattato alla nuova
Cattedrale ( il Duomo) di Savona dedicata a s. Maria Assunta. Di questa vecchia Cattedrale rimangono le mura a ridosso del frontemare del Priamar.
Attualmente la fortezza si divide in due piazze interne principali: il Palazzo del Maschio e il Palazzo della Sibilla. Inoltre ci sono numerosi cunicoli ancora impraticabili e sconosciuti, alcuni dei quali portano all’interno della zona rinascimentale, utilizzati dai savonesi in caso la città fosse stata attaccata.
La torre della Campanassa
Interessante ricordare anche la Torre della Campanassa, dove anticamente si trovava la campana che scandiva la vita della popolazione. La torre, che era alta circa 50 m, venne fatta abbassare sotto il dominio dei Doria, per nn offuscare la grandezza di Genova. Nel 1931 fu riportata all’altezza originaria e messa a dimora una nuova campana in sostituzione di quella vecchia.