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Riti e tradizioni tra Ognissanti, Tutti i morti in Italia. Niente da invidiare ad Halloween

Tra zucche e dolcetti, usanze dell'Halloween italiano foto Eleonora mediterranews.orgSiamo alle porte del Capodanno celtico, periodo importantissimo per noi. Nei giorni scorsi vi abbiamo già parlato di alcune tradizioni legate a questo periodo…Proseguiamo il nostro viaggio andando in Piemonte dove si usa ancora oggi lasciare un posto a tavola per i defunti che in questo periodo passeranno sicuramente ad allietarci, mentre in Val d’Ossola dopo la cena si va in cimitero, in modo che le anime possano cenare insieme, la tradizione ora certo non è rispettata ma, in alcuni borghi non è difficile che gruppi di cittadini si organizzino in tal senso. Anche in Calabria, ma solo presso gli Arbesh o comunque le comunità albanesi si usava organizzare un corteo verso il cimitero dove poi si sarebbe banchettato sulle tombe. In Puglia, invece si usa ancora imbandire la tavola per la cena, con tutti gli accessori, pane acqua e vino, apposta per i morti, che si crede tornino a visitare i parenti, approfittando del banchetto e fermandosi almeno sino a natale o alla befana. Anche in Emilia Romagna sino a qualche tempo fa i poveri (non i bimbi) andavano di casa in casa a chiedere “la carita’ di murt”, ricevendo cibo dalle persone da cui bussavano. In Lombardia invece il 2 di novembre si espone una zucca riempita di vino mentre in Veneto si creano le lumere:  zucche svuotate, dipinte e trasformate in lanterne,  la candela all’interno rappresenta l’idea della resurrezione.In Abruzzo invece si torna al classico  bussare di casa in casa domandando offerte per le anime dei morti, solitamente frutta di stagione, frutta secca e dolci.

 

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Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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