Dolci e dolcetti della Festa dei Morti in Sardegna. Pabassini e Pane ‘e saba, fondamentali per il 2 novembre!
La festa dei morti in Sardegna è una ricorrenza golosa. Paese che vai dolce e dolcetto che trovi. Il due novembre è domani, ma con un pò di passione e golosità potremmo provare a cimentarci nella realizzazione di alcuni dolci tipici della festività in terra di Sardegna e, magari potremmo così onorare lo nostre radici. se poi vivi in Sardegna non puoi esimerti dall’avere in casa una cesta di dolciumi per i bambini che passeranno a chiedere i “beni” per le animeddas o, per il tradizionale mortu mortu, inoltre serviranno da tenere nei pressi della porta di casa, perchè se senti passare un bambino del tuo quartiere non puoi esimerti dall’aprire la porta e dargli un dolcetto anche se lui non ti ha chiesto nulla.
Ecco iniziamo con Is Pabassinos, un tipico dolce sardo che seppure non manca alle mense di ogni festa, è il rappresentante per eccellenza del giorno di Tutti i morti.
Ingredienti per 2 ½ Kg di dolci)
(Tempo di preparazione 1 ora)
Ingredienti:
- 1 Kg di farina;
- 300 gr di uva passa
- 300 gr mandorle tostate tagliate verticalmente
- 300 gr di zucchero
- 5 uova
- 150 gr strutto
- 2 cucchiaini di semi di anice
- 2 bustine di lievito
- 2 bustine di vanillina
Ingredienti per la glassa:
- 230 gr. zucchero a velo
- 1 chiara d’uovo
- 1 cucchiaio di succo di limone
La glassa non deve venire trasparente!
Preparazione:
Impastare i vari ingredienti fare una sfoglia col mattarello (la sfoglia deve essere un po’ grossa).
Ricordarsi di mettere l’uva passa a bagno con dell’acqua calda per circa 10 minuti per ammorbidirla prima di inserirla nell’impasto.
Prima di metterli in forno si inseriscono negli appositi stampini in acciaio.
Il forno deve essere preriscaldato a 150°.
Tolti dal forno di mette la glassa.
Andranno poi reinseriti per pochi minuti nel forno a 50° per fare asciugare la glassa.
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Questo dolce tipicamente sardo viene fatto prevalentemente in occasione delle grandi feste di Pasqua, di Natale, per il Santo Patrono e per i matrimoni tipicamente sardi… può essere fatto in due modi: Con noci e pinoli – Con mandorle, uva passa e pinoli. Qualcuno potrebbe pensare che il pan’e saba sia un pane dedicato alla mitica regina di Saba… e penserebbe certamente male, perchè la traduzione di saba dal sardo all’italiano è sapa, dunque se dovessimo tradurlo in italiano pan’e saba non è altro che “pane di sapa”
La sapa si ricava dal mosto, così ho conosciuto mia nonna e mia mamma e ora mia zia, che nel periodo della vendemmia si procura l’uva nera per fare il mosto, lo mette in un pentolone a bollire a fuoco molto lento per 10 o 12 ore, mentre ogni tanto toglie la schiuma che si forma… una volta finita la cottura, lo lascia tutta la notte a raffreddare e l’indomani prende le bottiglie preventivamente ben lavate ad acqua calda ed asciugate… inserisce l’imbuto… sopra l’imbuto un telo molto fine che serve da colino e versa piano piano la sapa nelle bottiglie… le tappa e le mette nella fresca e asciutta cantina… voila come per magia la sapa è fatta!!! la sapa!! non il pan’e saba… è solo l’ingrediente principale… già le cose buone non sono mai semplici a farsi… mio trisnonno SpyryIII° che era un vero saggio diceva sempre… <se non hai la volontà di fare su pan’e saba, per le feste è meglio andare a trovare i parenti> ma lui era un saggio, voi fattelo o compratelo!!!
INGREDIENTI PER PAN’E SABA
Farina di grano duro… 500 gr.
Noci… 70 gr.
Pinoli… 60 gr.
Uova… 2
Cannella… 10/15 gr.
lievito di birra… 25 gr.
Sapa… 270 gr. + 80 gr. per la pennellatura finale Essenza di garofano… quanto basta.Al posto delle noci si possono mettere le mandorle, tagliuzzate a scaglie verticali e grosse. PREPARAZIONE
Sciogliete il lievito con un’appena di acqua tiepida e lo impastate con la farina e la sapa… impastate fino a quando l’impasto si presenta liscio e compatto… ora aggiungete le noci a pezzi e i pinoli, le due uova, la cannella e l’essenza di garofano… impastate nuovamente fino ad amalgamare bene gli ingredienti… ora lasciate l’impasto fermo per un’ora circa… ora che vi siete ben bene riposate, date un paio di giri all’impasto e formate i pani grandi quanto una rosetta e sistemateli in un cesto… li coprite con un telo iniziale e una o due coperte affinchè restino al caldo… lasciate lievitare tranquillamente al caldo i futuri pan’e saba per 24 ore… trascorse le 24 ore, infilate i pani nel forno a legna o elettrico a calore moderato… lasciate cuocere a vostro piacimento infilando uno stecchino come si fa per la torta, per appurarvi dell’avvenuta cottura (l’ora non l’ho indicata perchè molto dipende dalla temperatura del forno)… una volta cotti li levate e li lasciate raffreddare… una volta freddi, li spennellate con della sapa… nella parte superiore li guarnite o adornate con della traggera e a lato sulla circonferenza li adornate con della stagnola dorata apposita per dolci…Bhe che dire ancora? prima di cominciare a mangiarli attendere almeno che asciughi la sapa…In ogni caso il figurone dal punto di vista estetico è assicurato… ma nessuna immagine seppur bella… non sarà mai quanto il sapore de su pan’e saba… perciò non basta vederlo e basta!
Buoni!!! 🙂
pane ‘e saba credo tu l’abbia assaggiato…. 🙂