Puglia: la Poseidonia Oceanica si crea il laboratorio. Esempio unico al mondo
Nasce a Bari il primo sistema artificiale al mondo per la coltivazione della Posidonia oceanica, algra tra le più preziose del già delicato ecosistema costiero del Mediterraneo
La coltivazione artificiale della Poseidonia è l’importante risultato del progetto Start (Sviluppo di una Tecnologia Ambientale per la Ricostruzione, la Tutela delle praterie sottomarine di Posidonia e il miglioramento della sostenibilità ambientale delle operazioni su fondali), progetto sviluppato dalla Tct srl di Brindisi in partnership con Legambiente Puglia e finanziato nell’ambito del PO Puglia 2007-2013 – Asse I Linea 1.1 – Azione 1.1.2 Bando “Aiuti agli investimenti in Ricerca per le Pmi”.
Secondo i ricercatori si tratta di “un importante punto di partenza per affrontare il problema dell’erosione delle coste del Mediterraneo, che interessa da vicino le coste pugliesi, la sopravvivenza di diversi comuni costieri e l’industria del turismo balneare”.
E’ noto che i dati da poco rilasciati dall’Osservatorio sull’erosione costiera per il recupero e la valorizzazione dei litorali è pari a 1.047 kmq l’area del territorio pugliese influenzata da erosione, supera i 148 kmq quella industriale e urbanizzata a rischio ed è pari a quasi 500 kmq la superficie di alto valore ecologico interessata dal problema.
La Puglia è certo una delle regioni italiane con ben 836 km di costa, di cui 208 in forte erosione, ma la Puglia ha comunque un enorme patrimonio costiero da tuteare, e, l’effetto conservativo di un tappeto di Poseidonia è necessario per la tutela della costa ed infatti la Posidonia oceanica favorisce la stabilizzazione e consolidamento dei fondali. Nel Mediterrano ben oltre un 3% del bacino è ricco di Poseidonia che produce fiori e foglie che possono arrivare a un metro di lunghezza formando praterie sottomarine, che costituiscono un forte freno alle onde e alle correnti. Da circa 20 anni però l’alga è nella lista rossa delle specie in via di estinzione, ecco perchè gli studiosi che hanno fatto parte del progetto Start hanno realizzato e sviluppato un sistema a circuito idrico chiuso in grado di mantenere condizioni ambientali stabili per poter coltivare le piantine di Posidonia oceanica e acclimatarle al sito di reimpianto, per accrescerne la sopravvivenza finale e il successo delle operazioni in mare.