Tir e taxi: una marea di disagi. Perdite ingenti per tutti i comparti
L’Italia è piegata in mille pezzi dai blocchi dei Tir, i disagi si fanno sentire, a tutto ciò si sono aggiunti i tassisti ed ora la paura corre sul filo del rasoio, a temere sono un pò tutti persino i commercianti che temono le conseguenza. Intanto l’autorità di garanzia sugli scioperi ha avvisato: è inaccettabile la paralisi del Paese, si va verso le sanzioni. Intanto a Napoli sono stati denunciati dalla polizia municipale 441 tassisti per interruzione di pubblico servizio. Gli autisti, nei confronti dei quali è stata presentata una notizia di reato negli uffici della procura partenopea, sono soprattutto quelli che hanno occupato, dall’11 al 17 gennaio, piazza del Plebiscito.
Per il ministero dei Trasporti il blocco degli autotrasportatori è “ingiustificato”. La serrata, partita dalla Sicilia con la protesta dei Forconi, ha creato code e disagi agli automobilisti dalla Calabria al Piemonte. Al Viminale le proteste dei tir sono seguite con “molta attenzione”. Gravi problemi alla viabilità sono stati causati in varie città anche dalle auto bianche che dalle 8 alle 22 hanno deciso di scioperare contro il decreto sulle liberalizzazioni.
Inoltre, a causa dei blocchi stradali degli autotrasportatori, martedì gli stabilimenti Fiat di Melfi, Cassino, Pomigliano, Sevel e Mirafiori rimangono fermi al primo turno. Le fabbriche non lavoreranno visto che il normale rifornimento di componenti agli stabilimenti non si è verificato.
“I blocchi causati dalla protesta degli autotrasportatori, che in queste ore stanno progressivamente paralizzando molte zone d’Italia, sono inaccettabili”, ha detto Roberto Alesse, presidente dell’autorità di garanzia sugli scioperi. “Sono in costante contatto con le prefetture delle città interessate e posso sin d’ora anticipare che verrà aperto un procedimento per valutare le sanzioni da irrogare a chiunque stia violando la legge e danneggiando i cittadini, nel loro diritto ad usufruire di servizi pubblici essenziali”, ha aggiunto.
“Ricordo – ha sottolineato il presidente – che il codice di autoregolamentazione, nel settore del trasporto merci, prevede che la proclamazione della protesta non deve prevedere l’effettuazione di blocchi stradali o di iniziative già sancite e sanzionate dal codice della strada in materia di circolazione stradale”.
Anche per il sottosegretario all’Interno, Saverio Ruperto, “la protesta sta degenerando” e “lo Stato non starà a guardare”. “Non si può non prendere le distanze da questi episodi che esulano dalla protesta. Si stanno prendendo dei provvedimenti – ha aggiunto – e si andrà avanti garantendo innanzitutto il rispetto della legge. Quando si arriva a violare la legge lo Stato deve reagire immediatamente”.
Dal canto suo il ministro Annamaria Cancellieri, che martedì riferirà in Senato sulle proteste dei Forconi, ha detto che potrebbero esserci “aggregazioni di varie forme di dissenso” e i “malesseri” potrebbero dar luogo a “strumentalizzazioni” e sfociare in “manifestazioni eclatanti”.
Secondo il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, “chi oggi protesta dovrebbe fermarsi un attimo e pensare al futuro dei propri figli. Stiamo attraversando un percorso stretto – ha aggiunto – e bisogna scegliere se dobbiamo concentrarci sulle tutele di chi oggi è già garantito o aprire le prospettive per chi oggi è fuori dal mercato del lavoro”.