Italia
Il silenzio del viceparroco. Obbligo di dimora e divieto di contatto con la presunta vittima per Don Bonifazio
Scarcerato il viceparroco di Imperia accusato di violenze sessuali su una giovanissima parrocchiana. Il gip di Savona, Maria Chiara Paolucci ha firmato un nuovo provvedimento per don Fabio Bonifazio: obbligo di dimora e divieto di avvicinarsi alla vittima. Per il sacerdote, che questa mattina nell’interrogatorio di garanzia ha scelto di avvalersi della facolta’ di non rispondere, si sono cosi’ riaperte le porte del carcere. ‘Don Carota’, come e’ soprannominato dai parrocchiani della chiesa di Cristo Re, non vuole commentare la vicenda: ”Preferisco non parlare ne’ incontrare nessuno, magari piu’ avanti. Abbiate pazienza, non e’ il momento, lasciatemi tranquillo. Dove sto andando ora? Preferisco non dirlo”.
Don Fabio dovrebbe trovarsi un buon avvocato che chiami,quale corresponsabile,chi gli ha imposto, plagiandolo,il voto di castità e celibato, facendolo diventare una mina vagante. Presi i voti non è facile tornare indietro. Infatti quasi tutti i religiosi cercano di arrangiarsi in altro modo: chi con l’amante,chi con altro religioso,chi – è questo è proprio grave,ma non facilmente evitabile- con i bambini,femmine o maschi che siano. La società civile,ed in particolare LA MAGISTRATURA, dovrebbe meditare su queste deleterie distorsioni,che mettono in pericolo l’integrità fisica dei minori e la dignità di chi a tali tentazioni viene innaturalmente indotto. C’è chi afferma,anche fra i teologi cattolici,oltre che I FRATELLI MAGGIORI EBREI che tale assurdo obbligo è contro lo stesso volere divino.