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Milano: le ‘ndrine del nord si fingono persino capitani delle forze dell’ordine

Massiccio lavoro delle forze dell”ordine, continuano gli  appostamenti e gli inquirenti riescono cosi a trovare ben 23 persone accusate a vario titolo e in alcuni casi con l’ aggravante del metodo mafioso, di riciclaggio, usura, estorsione, truffa, corruzione, sostituzione di persona, trasferimento fraudolento di valori, associazione a delinquere, furto aggravato e ricettazione.  E’ una grossa e massiccia operazione denominata Black Hawks, coordinata dal colonnello Marco Menegazzo, comandante del Gico della Guardia di Finanza sono stati sequestrati  beni mobili e immobili per un valore di 5 milioni di euro. Il tutto nel profondo nord, a Milano per l’esattezza. Infatti, chi agiva per conto della famiglia calabrese dei Facchineri, Orlando Purita e Gianluca Giovannini, erano loro stessi vittime dei componenti della ‘ ndrina. Se tardavano nei pagamenti erano botte da orbi. I cugini Facchineri, Vincenzo e Giuseppe, prestavano denaro ai due mediatori con un tasso d’ interesse usurario del 15% al mese. Purita e Giovannini si rifacevano effettuando prestiti a terzi con un tasso del 20% e truffando alcuni imprenditori del settore nautico. Sequestrati 9 immobili, tra cui lussuose ville, in provincia di Monza, Modena e Bologna, 7 automezzi (anche una Ferrari), 3 società in provincia di Monza e Modena, 35 conti correnti, 3 polizze assicurative e 3 cassette di sicurezza, per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro.


Gli ammanettati dell’ operazione Black Hawk agivano con «metodi tipicamente mafiosi» per mettere a segno una serie di reati che vanno dal riciclaggio all’ usura, all’ estorsione a alla truffa, tanto che agli indagati è stata contestata la specifica aggravante. In uno degli episodi di usura riportati nell’ ordinanza, Purita e Giovannini si facevano dare e promettere dal cliente indicato come «l’ amico del vecchietto», in corrispettivo del prestito di 40 mila euro, interessi del 20% mensile. E, per riscuotere, era sufficiente fare i nomi dei cugini Facchineri, appartenenti alla ‘ ndrangheta.  Non basta però nell’inchiesta è stato coinvolto anche vicebrigadiere dei carabinieri in servizio a Monza, Salvatore Russo, corrotto dai due.

Tra i reati compaiono:c’è anche corruzione nel caso del vicebrigadiere dei carabinieri. Sono stati inoltre sequestrati beni mobili e immobili per un valore di 5 milioni di euro: nove ville a Monza, Modena e Bologna e cinque automobili di lusso tra cui una Ferrari Maranello.
Tra le vittime degli usurai ci sono molti imprenditori che però, hanno mai sporto denuncia.
I cugini Facchineri, Orlando Purita e Gianluca Giovannini si sono spacciati per l’inesistente capitano della Guardia di Finanza Silvio Morabito e hanno chiesto mazzette per evitare presunte verifiche fiscali: in un caso avrebbero incassato 120mila euro, in un altro 100mila. Per interpretare al meglio il ruolo, avevano corrotto il carabiniere Russo.


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