Economia

Napoli: scontri all’Equitalia, feriti diversi uomini della Polizia di Stato. Interviene Giulio Catuogno, Segretario Generale Provinciale di Napoli Coisp

Giulio CATUOGNO, Segretario Generale Provinciale di Napoli del Co.I.S.P.“Ciò che è accaduto stamattina ci lascia amareggiati, ma certo non ci meraviglia. I poliziotti sono sempre in trincea e pertanto rappresentano l’avamposto dello Stato, contro il quale si protesta. Un dissenso che ultimamente assume connotati sempre più cruenti e selvaggi”.È questo il commento di Giulio CATUOGNO, Segretario Generale Provinciale di Napoli del Co.I.S.P., il Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia in merito ai fatti accaduti questa mattina presso la sede dell’ Equitalia in Corso Meridionale a Napoli dove una folla inferocita ha manifestato contro la sede dell’agenzia di riscossione tributi, esternando la propria frustrazione con lanci di sampietrini e di secchi di vernice all’ indirizzo dei poliziotti che erano lì a tutela dell’ordine pubblico –
“Alla fine – afferma Catuogno – a farne le spese sono sempre i poliziotti, rei solo del fatto di indossare una divisa in rappresentanza dello Stato. Uno Stato che di certo non fa alcuno sconto a questi uomini che, al di la della divisa che portano, sono tartassati, oppressi, oberati da tasse e tributi come ogni altro cittadino!” –
Negli scontri, o, per meglio dire, nella sassaiola, sono rimasti feriti in maniera sostanziale una decina di poliziotti –
Uomini, prima di tutto, che stavano svolgendo nient’altro che il loro compito, il loro lavoro, quello
per il quale vengono pagati con stipendi tutt’altro che d’oro. Anzi… Anche per gli uomini e le donne in divisa è diventato difficilissimo sbarcare il lunario, tant’è che parecchi di loro, stamattina, avrebbero voluto essere dall’altra parte della barricata a manifestare contro le iniquità e le vessazioni che stanno opprimendo tutta la popolazione – “In questo momento così difficile – conclude Catuogno – pur condividendo le motivazioni del dissenso, non possiamo non condannare in maniera aspra le modalità di protesta dai connotati barbari e ciechi. Ora vogliamo solo esternare la nostra vicinanza ai colleghi coinvolti negli scontri e alle loro famiglie…”

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