Sardegna, isola dove natura selvaggia e mare limpido le fanno da corona.
Terra non solo ricca di storia e tradizioni, ma anche di luoghi ancora incontaminati, dove il viaggiatore può godere dell’ospitalità dei suoi abitanti. C’è un angolo dell’Isola dove, lasciando scorrere lo sguardo lungo le dune, sembra di essere nel deserto, mentre più in là aare il suo mare cristallino. Siamo a Arbus, ai confini del Golfo di Oristano, balzato alle luci della cronaca nel 2011, per il ritrovamento dei resti fossili di un ominide vissuto 9000 anni fa e a cui diedero il nome di Amsicora.
Qui troviamo la spiaggia di Piscinas, con dune altissime di color ocra
modellate dal vento di Maestrale, costeggiate da cespugli di sparto pungente, dal giglio di mare e, andando verso l’interno, da boschetti di ginepro e vecchi olivastri. E’ un ambiente floro-faunistico per lunghe passeggiate, dove a volte, soprattutto alle prime ore del mattino, è possibile itravedere qualche cervo e anche tartarughe marine, venute sull’arenile a depositare le uova.
Non lontano da Arbus, vi sono altre suggestive spiagge; ricordiamo quella di Fontanazza, con la sua sabbia grigia e l’acqua di un verde intenso e quella di Pistis e quella Torre dei Corsari, con la sua grande spiaggia circondata da dune dorate. A chi ama le immersioni, incontrerà un paesaggio marino inusuale e suggestivo, dove non si potranno non notare, adagiati sotto la sabbia, i resti di una nave da carico inglese e del suo cannone.
A metà Giugno, il paese si veste a festa per onorare Sant’Antonio da Padova. Sono quatto giorni di festeggiamenti religiosi e civili, con mostre mercato, spettacoli e degustazione di prodotti locali. Il sabato successivo al 13 Giugno (giorno dedicato al santo), prende vita una delle più antiche processioni della Sardegna. Accompagnato da gruppi folkloristici in costume tradizionale,cavallieri bardati a festa, musica e dalle tradizionali traccas (carri) trainati da buoi, il cocchio con il santo viene portato, passando dal centro abitato di Guspini, fino al paese di Sant’Antonio di Santadi, dove nei giorni a venire, proseguono i festeggiamenti. Il martedì, la processione fa il percorso inverso, arrivando a Arbus in serata e dove il santo verrà salutato con bellissimo spettacolo pirotecnico.
Il territorio di Arbus è ricco di miniere ormai abbandonate, sfruttate fin dai
tempi dei fenici. Da visitare la miniera argentifera di Piccolinna, che ha cessato l’attività estrattiva nel 1981, dopo circa cent’anni di sfruttamento. Ancora in sito si trovano i macchinari originali, tra cui un bellissimo esempio delle tecnologie del tempo: l’imponente macchina di estrazione di 120 cavalli vapore, che permetteva l’estrazione di circa 20 metri cubi di materiale l’ora. Come ultima attrazione turistica, ricordiamo la rigogliose pinete comunali de Sa Conca ‘e s’ollastu e de Conca ‘e mallu.