E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Neural Transmission un interessante articolo intitolato “La sclerosi multipla è primariamente una malattia neurodegenerativa“.
Secondo il Dott. Abhijit Chaudhuri del Queen’s Hospital di Rumford (Essex, Regno Unito) l’esatta patogenesi della sclerosi multipla è sconosciuta. L’assunzione di un’immunopatogenesi primaria della malattia è gravemente lacunosa e non è riuscita a fornire una terapia efficace per la maggior parte dei pazienti. La progressiva degenerazione della materia grigia e bianca è parte integrante della storia naturale della malattia e si riflette nell’atrofia del cervello e del midollo spinale. La demielinizzazione è una componente essenziale di questo processo neurodegenerativo primario piuttosto che il bersaglio di una risposta immunitaria sistemica. La patologia primaria della sclerosi multipla è un processo di neurodegenerazione basato sull’integrità della barriera emato-encefalica. La sclerosi multipla primariamente progressiva è il prototipo della malattia neurodegenerativa, e la forma recidivante-remittente nella popolazione più giovane rappresenta l’effetto modificante degli steroidi (vitamina D, ormoni sessuali e stress) sulle funzioni metaboliche del sistema nervoso centrale.
Fonte: http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs00702-013-1080-3
COMMENTO:
“L’assunzione di un’immunopatogenesi primaria della malattia è gravemente lacunosa e non è riuscita a fornire una terapia efficace per la maggior parte dei pazienti“.
Se il Dott. Chaudhuri ha ragione ecco spiegato il perché le attuali terapie per la sclerosi multipla, basate sul concetto autoimmune della malattia (mai dimostrato), funzionano così poco e hanno tanti effetti collaterali.
Probabilmente però le case farmaceutiche non saranno d’accordo…
