Italia

Pordenone: intervista ad un cittadino del movimento 9 dicembre. In Friuli è tutta un’altra storia

Pordenone foto da FB
Pordenone foto da FB

Nell’ultima settimana l’Italia è agitata, nelle piazze forconi e movimento 9 dicembre. Due cose diverse a quanto pare.  Il movimento 9 dicembre sembra essere magistralmente organizzato in Friuli Venezia Giulia ne abbiamo parlato con uno degli aderenti.

E’ d’obbligo però descrivere con qualche parola il nostro contatto che chiameremo Paolo. Paolo, pacifista, nonviolento, vegetariano, libero pensatore, non inquadrabile di certo con la destra estrema e tanto meno con l’estremismo di sinistra, ma di certo non un uomo qualunque.Paolo negli anni alterna lavori di ogni genere ma è sempre pronto a rimboccarsi le maniche e ricominciare, o come dicono in tanti “Un vero friuliano”,  non lascia e non lascerebbe per nulla al mondo le sue convinzioni. Parlandoci scopriamo che è anticasta ma di certo non è passato a destra anzi, sottolinea più volte che se capterà odore di violenza sicuramente non sarò più tra i manifestanti e tornerà nella sua “casa di montagna”.

Paolo ci racconta una Pordenone diversa, una Pordenone massacrata dalla crisi tanto è che “ha chiuso persino il concessionario della Honda” ma anche ” le tasse qui ammazzano tutti, per un lavoratore dipendente il titolare deve spendere il doppio della busta paga”. Insomma c’è aria di crisi anche nel Nord Est che per anni è stato quasi il simbolo della rinascita italiana.

Mentre scriviamo il pezzo a Pordenone in piazzetta Cavour c’è un comizio di Martino  Ferro e  Lucio Chiavegato.

Le piazze ed i presidi ci racconta Paolo sono tranquilli. Forza Nuova “sono pochi, forse ogni tanto portano bevande calde e benzina nei presidi, i militanti di FN sono veramente pochi qui da noi” ci dice Paolo.  Così chiediamo a Paolo perchè sono tranquilli e ci spiega “non sono mica nati ieri, qui è da anni che contadini e piccoli imprenditori chiedono di fare qualcosa” “le piazze sono tranquille perchè è stato chiesto aiuto a Carabinieri in servizio, forse, ma di certo a tanti uomini dell’Arma in pensione”. “Vi spiego”, dice Paolo, ” In FVG la crisi è tanta, specie del Friuli, così, conoscendo l’ex Generale Pappalardo in tanti e fidandosi di lui (il Generale Pappalardo, ricordiamo, è stato uno dei coordinatori dei soccorsi post terremoto in Friuli oltre che membro del COCER ndr) per le sue azioni note anche di mediazione politica hanno pensato di riunirsi attorno a lui. A chiedere in modo particolare l’intervento del Generale sono stati agricoltori e contadini, molto intimoriti dalla crisi e certamente in grave crisi economica” “non è questione di destra e sinistra in media nelle nostre campagne il contadino non  mai stato nè di destra nè di sinistra  anzi” “il malcontento nasce per la politica aspra condotta dalle banche, qui ci sono migliaia di famiglie piegate dalla crisi” . “I Presidi e le piazze sono sicuri e pacifici, ci pensano i Carabinieri in pensione ad aiutare i manifestanti”.  “Anche da noi la Polizia è solidale, le rivendicazioni sono le stesse ed il disagio economico è uguale.”è necessario che i soldi restino in Italia e che si tolga il potere alle banche straniere”.

Concludiamo il discorso con due piccole curiosità sulla marcia su Roma secondo quel che ci ha raccontato Paolo alla manifestazione di Roma parteciperanno solo persone selezionate, sicuramente nonviolente.

 

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"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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