Sabato la festa di Alba con tanti eventi tra i quali la Nutellam cantata, opera buffa per tre voci soliste e orchestra da camera nella chiesa di San Domenico. Il giorno dopo i festeggiamenti proseguiranno contemporaneamente nelle grandi città del mondo. Spetterà all’inglese Mika da piazza del Plebiscito a Napoli chiudere, con un concerto, la serie di eventi. Le Poste Italiane emetteranno mercoledì un francobollo da 70 centesimi: un fondo dorato sul quale compaiono solo il tipico barattolo di vetro e due date 1964-2014.
La data ufficiale di nascita della nutella è il 20 aprile 1964, quando dallo stabilimento Ferrero di Alba esce il primo barattolo di Nutella. Un’idea nata già negli anni ’20 quando la famiglia Ferrero pensa a una merenda al cioccolato e a basso prezzo da mangiare con il pane. Un alimento che, secondo Pietro Ferrero, era perfetto per gli operai che andavano in fabbrica portandosi pane e salumi o formaggio. La crema al cioccolato diventa alle nocciole per la grande tradizione della gianduia in Piemonte e per la notevole disponibilità di nocciole. Non è ancora la ricetta giusta, non è la crema da spalmare e non ha ancora il nome nutella.
Nel 1946 quando arriva nei negozi si chiama Giandujot, o Pasta gianduja, costa 4-5 volte meno del cioccolato tradizionale. Si vende a peso e si taglia a fette per imbottire i panini. Nel 1951 diventa Supercrema, una conserva vegetale venduta in barattoli. Nel 1963 Michele Ferrero, figlio di Pietro, decide di commercializzare il prodotto in tutta Europa. Ingredienti, etichetta e nome cambiano. Un anno dopo il primo barattolo di nutella dal sostantivo nut, noce, e il suffisso italiano ‘ella’. Cinquant’anni di successi. Compare in una scena del film Bianca di Nanni Moretti, in saggi e libri di ricette, la citano nelle canzoni Giorgio Gaber (“Se la cioccolata svizzera è di destra, la Nutella è ancora di sinistra” canta) e i Negrita. Oggi, a cinquant’anni dalla nascita, si vendono circa 250 mila tonnellate di nutella in 75 paesi diversi.