Italia

Imu: Fima, no al bancomat. Appello al Ministro Martina

download (1)Qual è la vera funzione degli agricoltori in Italia? Produrre cibo di qualità? Forse. Vigilare il territorio? Forse. Fare i giardinieri dell’ ambiente? Forse. La vera funzione sta diventando sempre più quella di bancomat della finanza pubblica. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, coordinatore della Fima, federazione italiana movimenti agricoli.

 

Togliere prima risorse dalla Pac, poi togliere risorse al valore dei prodotti ed ai prezzi, infine togliere ottanta euro dal patrimonio degli agricoltori senza reddito, per darlo agli altri cittadini. Tutto ciò è grave e scandaloso. E’ una guerra tra poveri ingiusta e scorretta che crea forti disparità sociali.

Gli agricoltori – aggiunge – non possono essere sfruttati per finanziare trovate elettorali o buchi di bilancio dovuti a sprechi solo perchè rappresentano il 3% della popolazione lavorativa del paese. Il governo se vuole attingere gettito deve farlo attraverso la lotta alla corruzione e all’ evasione, deve aggredire il patrimonio degli evasori e dei delinquenti, deve tassare gli speculatori finanziari, senza infierire  su chi produce sottocosto da anni e nonostante tutto rende servizi alla collettività senza ricevere in cambio una politica agricola adeguata.

 

In tal modo – prosegue la Fima – si rischia solo di tarpare le ali ad una speranza di ripresa del settore primario nell’ anno dell’ EXPO, un evento che non può trasformarsi in una beffa per i nostri agricoltori, meritevoli invece di essere posti al centro dell’ agenda del paese per una crescita sostenibile.
E’ per questo – sottolinea – che i movimenti agricoli sono fermamente contrari ad una imposta vessatoria, nè servono miglioramenti al testo o rinvii alla local tax . Noi vogliamo che il testo venga rinviato al mittente e che l’ interlocuzione del governo non appaia come un contentino, ma come un momento di chiarezza. I 156 emendamenti su due articoli, del resto, si commentano da soli.

 

Vogliamo inoltre ribadire al Ministro – precisa la Fima –  che non esiste nessun terreno agricolo, oggi, in grado di generare una rendita reale che giustifichi una tale imposizione. Occorrerebbe  – evidenzia – prima comprendere quali basi tecnico estimative hanno generato i coefficienti moltiplicatori, dal momento che la legge quadro n 652 del 1- 939 prevede che il calcolo del reddito dominicale venga effettuato tenendo presente unicamente i costi e i ricavi ordinari per le aziende agricole campione.

Se la pretesa dell’ Imu – conclude il coordinatore Fima – è illegittima sui terreni agricoli per la mancata determinazione della base imponibile, diventa addirittura un paradosso se riferita ai fabbricati rurali che costituiscono da un punto di vista estimativo, un costo vivo delle aziende agricole, da decenni prive di redditi tecnicamente dimostrabili.

Il Ministro lo sa. Ci appelliamo, pertanto, al suo buon senso, affinchè lo trasmetta all’ Economia. A nulla serve il voto di fiducia se tutte le organizzazioni e i movimenti sono contrari.

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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