Conti correnti: il Fisco chiede maggior potere di controllo
Il Direttore Orlandi su Repubblica chiede più libertà di accesso ai conti correnti dei cittadini: “Tutela privacy è un ostacolo”
I conti correnti sono sempre più sotto la lente d’ingandimento del Fisco. La lotta serrata del Governo contro gli evasori fiscali sta scrivendo pagine importanti della sua epopea e ora l’Agenzia delle Entrate chiede maggiori poteri per proseguire la propria battaglia. Il lungo periodo di crisi ha esacerbato i rapporti tra organi di controllo e consumatori. Le congiunture economiche hanno posto una vasta frangia della popolazione in difficoltà estrema, i risparmi languono e, quei pochi che ci sono, vanno gestiti al meglio. Le soluzioni finanziarie non mancano e sono in molti a rivolgersi a portali per la comparazione dei conti correnti come SuperMoney per individuare prodotti di deposito convenienti. Gli stessi prodotti che presto potrebbero essere passati al setaccio dall’ente di controllo.
Rossella Orlandi: “serve analisi dei conti correnti”
Va bene il 730 precompilato, ma per combattere davvero l’evasione fiscale italiana serve un atteggiamento nuovo e più diretto, l’Agenzia delle Entrate ha bisogno di maggiori poteri di controllo e di intervento, la legge sulla tutela della privacy ostacola la lotta ai truffatori dello Stato. Questo, in modo telegrafico, è il pensiero di Rossella Orlandi, direttrice dell’Agenzia delle Entrate, espresso con estrema chiarezza nel corso di un’intervista concessa a Repubblica.
Obiettivo: far pagare le tasse a tutti
L’ente di controllo fiscale italiano si pone da diversi anni l’obiettivo di combattere in modo strenuo e decisivo l’evasione fiscale, fenomeno dalle proporzioni dilaganti. Per farlo, però, occorre un cambio di rotta, le metodologie vanno mutate. Basta con i blitz clamorosi, bisogna mettere mano ai conti correnti. “Affiancare i contribuenti facendo sentire a quelli onesti la nostra collaborazione e a quelli distratti o disonesti la nostra presenza; contrastare la criminalità economica che rappresenta un grave danno per il Paese in termini di crescita e concorrenza“. È questo il principale obiettivo fissato dalla Orlandi.
Conti correnti sotto controllo
La soluzione tracciata dal direttore nel corso dell’intervista consiste nel compiere un’analisi dei conti correnti molto più stringente, bypassando gli impedimenti normativi oggi esistenti: “L’abbiamo sempre chiesta – prosegue la Orlandi – adesso è possibile fare un’analisi dei casi segnalati come a rischio di evasione, ma al momento è escluso l’uso massivo. È quello che ci servirebbe, ma il pacchetto promesso è fermo da due anni.”
“Ostacolo” privacy
Il vero impedimento, ad oggi, è fornito dalla legge sulla tutela della privacy, che protegge i diritti dei correntisti e limita il potere di intervento dell’autorità fiscale. Il direttore risponde a chi si erge a difensore del principio di riservatezza sottolineando che “chi la invoca dimentica che tutti i dati sono elaborati dalla Sogei, un fortino informatico a prova di intrusione”.