DECRETO DIGNITÀ, MEF: GIOCHI, DA STOP A PUBBLICITÀ MANCATE ENTRATE PER 150 MILIONI DI EURO L’ANNO
ROMA – Le casse dello Stato subiranno una perdita di 150 milioni di euro l’anno a causa dello stop alla pubblicità dei giochi previsto dal decreto Dignità. Lo rilevano i tecnici del MEF, che hanno stilato la relazione tecnica che accompagna il decreto, da oggi all’esame delle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera.
STOP ALLA PUBBLICITA’: MENO 150 MILIONI – La relazione tecnica, riferisce Agipronews, stima che «gli investimenti pubblicitari e di sponsorizzazione nel settore dei giochi si aggirino complessivamente intorno a 150-200 milioni l’anno». Il divieto totale di pubblicità ai giochi previsto dal decreto dignità potrebbe far calare il volume della raccolta «intorno al 5%. Considerato che nel 2017 i giochi numerici e le lotterie hanno assicurato all’erario un introito pari a circa 3 miliardi di euro, e che la proiezione dei dati per il 2018 conferma tale trend», il divieto «potrebbe comportare una riduzione, a regime, pari a 150 milioni di euro l’anno».
GIOCO ONLINE: ERARIO IN ROSSO PER 28 MILIONI – Il gioco online accuserà una flessione nel volume di raccolta «del 20%. Considerato che il gettito atteso per il 2018 è pari a circa 140 milioni di euro, la perdita può essere stimata – a regime – in misura pari a 28 milioni di euro l’anno». Inoltre, per questo comparto, sottolineano i tecnici del MEF, «la pubblicità e la sponsorizzazione rappresentano l’unico modo per farsi conoscere dai giocatori e per distinguersi dagli operatori illegali, contribuendo così allo spostamento del gioco dal settore del illegale a quello legale».
SCOMMESSE: INTROITI IN CALO DI 20 MILIONI – Anche la riduzione del giocato nel settore delle scommesse sportive «potrebbe stimarsi intorno al 5%», per un minor gettito, a regime, di 20 milioni di euro. Nel 2017, ricordano i tecnici, «il gettito erariale proveniente dalle scommesse è stato pari a 270 milioni di euro. Tuttavia la proiezione dei dati per il 2018 prevede un consistente aumento (380 milioni di euro)». Quindi «può stimarsi che il divieto di pubblicità potrebbe comportare una riduzione, a regime, di circa 20 milioni l’anno».
GARA SUPERENALOTTO: OFFERTE PIU’ BASSE – Lo stop alla pubblicità, fa sapere Agipronews, avrà effetti negativi anche sul bando per il SuperEnalotto e sulle relative offerte per aggiudicarsi la gestione del gioco: la nuova norma «potrebbe comportare una riduzione delle potenziali offerte al rialzo non quantificabile, fermo restando che sarebbe comunque assicurata la realizzazione del gettito previsto in bilancio».
AUMENTO PREU SLOT E VLT: GIOCATORI PENALIZZATI E RIDUZIONE DELLE GIOCATE – Il decreto Dignità individua parte della copertura finanziaria nell’aumento del prelievo dello 0,25% sulle slot e sulle VLT dal 1° settembre 2018 e un ulteriore incremento dello 0,25% dal 1° maggio 2019. Secondo le stime, arriveranno nelle casse dello Stato – a regime, quindi nel 2020 – 234 milioni di euro l’anno. Attenzione però alle VLT: per tale tipologia di apparecchi, «per i quali il payout di mercato è superiore a quello minimo previsto dalla legge (85%), l’incremento del preu potrebbe comportare la riduzione del payout da parte dei concessionari e, quindi, l’aumento del rapporto percentuale costo/vincita potenziale, a svantaggio dei giocatori, con conseguente riduzione del giocato», scrivono i tecnici del MEF.