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Carnevale, storia dei giorni più pazzi dell’anno

Carnevale è un periodo di spensieratezza e divertimento che si conclude con il martedì grasso. Le origini del Carnevale sono piuttosto remote.

Carnevale, la storia

L’espressione indica che subito dopo il martedì grasso inizia la Quaresima, durante la quale si mangia di magro, ossia senza carne. Il mercoledì delle ceneri segna l’avvio dei quaranta giorni di preparazione alla Pasqua.

Proprio perché durante la Quaresima la dieta era povera, a Carnevale si consumavano piatti molto elaborati e tanti dolci fritti. Gli ingredienti spaziano dalla carne, soprattutto di maiale, alla polenta fino alle cotenne e allo strutto.

La tradizione di preferire pietanze ricche è anche dettata dalla necessità di consumare, entro breve tempo, le carni dei maiali. Infatti, nel passato i suini venivano macellati a febbraio.

Una delle tecniche di cottura più tipiche del periodo è la frittura. Si friggono non soltanto i dolci, come le castagnole, ma anche la pasta e la carne.

La festa più pazza dell’anno

Le origini della festa più pazza dell’anno si fanno risalire all’antica Roma, anche se erano già presenti all’epoca degli antichi egiziani.

A Roma, agli inizi di febbraio, si svolgevano riti di fecondità, come i Lupercali, ed altri eventi durante i quali si indossavano maschere e si rovesciava la gerarchia sociale.

Con la diffusione del cristianesimo, si decise di trasformare le caratteristiche più pagane dei Lupercali. Nascevano così le usanze carnevalesche, fatte di maschere, sfilate, feste e buon cibo. 

Il Carnevale Ambrosiano


Il carnevale Ambrosiano riguarda la città di Milano e si distingue per la sua durata. I festeggiamenti si prolungano oltre il martedì grasso e si concludono la domenica successiva. Si chiama Ambrosiano perché il nome è riferito al vescovo Ambrogio, patrono del capoluogo della Lombardia.

La leggenda vuole che sant’Ambrogio si trovasse in pellegrinaggio e che avesse promesso di tornare entro la fine del Carnevale. In seguito ad un imprevisto, il vescovo dovette rimandare il viaggio di ritorno in città e così si decise di spostare il rito dell’inizio della Quaresima la domenica successiva. Da allora, a Milano i giorni più pazzi dell’anno durano quattro giorni in più rispetto agli altre zone d’Italia.

Invece, altre versioni raccontano che il vescovo, prima di recarsi in Vaticano, avesse chiesto ai suoi fedeli di aspettarlo. Una volta tornato a Milano avrebbe dato inizio al percorso quaresimale.

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