Il patrimonio culturale pubblico si arricchisce di un bene prezioso. Il sito archeologico di Vico III Lanusei a Cagliari è stato acquisito dallo Stato, esercitando il diritto di prelazione, allo scopo di restituirlo alla collettività e al pubblico godimento, oltre a sviluppare le attività di ricerca, conservazione e valorizzazione.
Il sito, riemerso negli anni 1996-1997 durante i lavori per la realizzazione di un edificio privato, racconta la storia plurisecolare della città di Cagliari: dalle testimonianze più antiche di epoca punica, romana e tardo antica all’abbandono nell’VIII secolo d.C. fino al riuso nel Settecento in rapporto alla vicina fortificazione di Jesus e infine, nell’Ottocento,in relazione alla vita operaia della Manifattura Tabacchi.
Lo scavo è stato effettuato dalla Soprintendenza con la direzione scientifica di Donatella Mureddu, e si è avvalso della collaborazione di una équipe della cattedra di Scienze Antropologiche dell’Università di Cagliari diretta da Rosalba Floris e Elena Usai per lo scavo delle sepolture rinvenute, di un gruppo di allievi della Scuola di Specializzazione del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storico Artistiche dell’Università di Cagliari per la prima catalogazione dei reperti e di studenti e specializzandi delle cattedre di Archeologia Cristiana e Archeologia Medievale coordinati da Rossana Martorelli per il successivo studio dei materiali. I risultati sono stati editi integralmente nel 2006 a cura di Donatella Mureddu e Rossana Martorelli nel volume Archeologia urbana a Cagliari. Scavi in vico III Lanusei (1996-1997). Lo scavo di vico III Lanusei rappresenta un modello per l’archeologia urbana, cioè per il fare archeologia in una città che continua a rigenerarsi su se stessa. Il rigore scientifico della ricerca e della ricostruzione dell’intero sviluppo della città dalle origini ai giorni nostri si coniuga con l’impegno a renderne partecipe la collettività, in virtuose esperienze di ricerca, formazione, conservazione, valorizzazione e comunicazione, attuate in una logica di inclusione e sinergia tra le Istituzioni e tra questi e la collettività stessa, che risponde con attenzione ed entusiasmo crescenti.
Si spiega così il grande interesse, la curiosità e l’affezione di Cagliari per vico III Lanusei, un sito che, al contrario, potrebbe considerarsi pressoché sconosciuto, ubicato in una piccola strada del quartiere di Villanova, chiusa e quasi invisibile, neanche inserita nello stradario, e che soltanto una volta, nell’edizione del 2011 della manifestazione Monumenti Aperti, è stato possibile aprire alla pubblica fruizione. La titolarità privata del bene ha, infatti, finora limitato le possibilità di una adeguata valorizzazione di questo prezioso lembo di storia e del suo pieno inserimento nell’itinerario che, attraverso le testimonianze materiali del passato, illustra le continue trasformazioni e le nuove forme della città nel tempo. Dalla necropoli di Tuvixeddu al Cimitero di Bonaria, passando per la Villa di Tigellio, l’anfiteatro, le cripte di Sant’Efisio e Santa Restituta, la chiesa di Sant’Eulalia, il Bastione di Santa Caterina e il suo ipogeo fino alla Basilica di San Saturnino.
Particolarmente stretto il legame con l’adiacente Manifattura Tabacchi e il poco distante EXMA, a loro volta simboli della continua rigenerazione della città e dell’inestricabile intreccio di passato, presente e futuro della città. Con la Manifattura Tabacchi e l’EXMA vico III Lanusei condivide la comune vocazione ad essere poli di aggregazione e di crescita culturale della collettività e rappresenta un significativo tassello per la messa in valore e l’apprezzamento della città di Cagliari, in un zona di cerniera tra i quartieri storici di Marina, Castello e Villanova, di cui rafforzerà l’offerta culturale, ampliandola nello spazio fisico e incrementandone i contenuti, e rispondendo alle esigenze della sua crescente vocazione turistica.