Diabete di tipo 2 Proviamo a contrastarlo perdendo peso
Il diabete di tipo 2 si può contrastare perdendo i chili di troppo. Il dimagrimento controllato può influire sulla corretta produzione di insulina.
Diabete di tipo 2 ed i chili di troppo
Perdere i chili di troppo potrebbe essere un’ottima arma contro il diabete di tipo 2.
Secondo una ricerca scientifica svolta presso la Newcastle University, il dimagrimento influisce sulla produzione di insulina. Gli esperti hanno sottolineato che eliminare il sovrappeso permette al pancreas di recuperare le sue dimensioni e quindi di lavorare al meglio.
Il recupero, ed il mantenimento nel tempo, del peso forma può aiutare a far regredire il diabete e, in alcuni casi, a combatterla definitivamente.
La correlazione fra peso e patologia diabetica è stata più volte analizzata. I ricercatori dell’università di Cambridge hanno affermato che l’aumento dell’indice di massa corporea fa crescere il rischio di diabete, a prescindere dalla familiarità. I risultati dimostrano che è proprio il sovrappeso a favorire la comparsa dei disturbi a carico della glicemia.
Glicemia ed alimentazione
In caso di diabete o di glicemia alterata è sempre necessario rivolgersi ad un medico.
Per combattere l’iperglicemia è importante conoscere l’indice glicemico degli alimenti che, spesso, cambia secondo il tipo di cottura.
Fra i cibi con indice glicemico basso ci sono i legumi, come ceci e fagioli, il riso integrale ed il latte.
Il valore dell’IG è medio nella zucca, nell’avena, nei piselli e nella frutta secca, ed eccezione per l’uvetta passa. Invece, è alto in alimenti come le patate bollite, il pane bianco, il miele, l’anguria.
La dieta per contrastare i picchi glicemici e per tenere sotto controllo il peso corporeo non dovrebbe prescindere dai cereali integrali. Si tratta di alimenti ricchi di fibre che riducono l’assorbimento di zuccheri e grassi e migliorano il senso di sazietà.
I sintomi del diabete, perlopiù aspecifici, comprendono poliuria, cioè aumento della minzione, stanchezza, polidipsia, ossia crescita dello stimolo della sete, danni renali e dimagrimento.
La malattia può compromettere il sistema cardiovascolare e renale, causando gravi danni neurologici. Per individuare un’alterazione della glicemia è necessario fare un esame del sangue.