I fatti di Melilla dimostrano l’esatto opposto di quanto presentato all’opinione pubblica mondiale
Sempre più osservatori stanno analizzando la questione dei morti a Melilla . I contorni della vicenda non sembano cosi evidenti come potrebbero apparire. Forse con troppa superficialità molta stampa in Italia ha bollato questi fatti come un esempio di pessima gestione delle politiche migratorio . Soprattuto criticando il Marocco quasi fosse un “appaltattore” della difesa dei confini spagnoli . La stampa in Europa ha sbagliato nel mettere sotto accusa il Regno del Marocco . Per una serie di ragioni. La più importane è quella che in una nota il decano del corpo diplomatico e ambasciatore camerunese in Marocco, Mouhamadou Youssifou, ha indicato che il gruppo africano “apprezza molto il gesto di Sua Maestà Re Mohammed VI per la supervisione dei migranti in Marocco”, ricordando l’iniziativa di regolarizzazione, avviata nel 2013 grazie al gesto magnanimo di SM il Re, a favore dei migranti irregolari nel Regno. “Questa politica migratoria del Marocco ha fatto guadagnare a Sua Maestà il Re di essere designato dall’Unione Africana (UA) Leader delle migrazioni in Africa”, ha sottolineato in una dichiarazione alla stampa al termine di un incontro sulla questione migratoria tra funzionari della Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini Residenti all’Estero e del Ministero dell’Interno e degli ambasciatori e rappresentanti del Corpo diplomatico africano accreditati in Marocco.vDopo aver condannato l’assalto di immigrati illegali a Nador, Youssifou ha assicurato che i diplomatici africani sono, come in passato, al fianco delle autorità marocchine per arginare questa situazione. “Siamo, come in passato, al fianco delle autorità marocchine per arginare questa situazione che non onora i nostri Paesi e che non onora l’Africa in generale”, ha affermato.”Siamo pronti a sostenere Sua Maestà il Re Mohammed VI per trovare una soluzione duratura alla questione dell’immigrazione”, ha affermato, aggiungendo che il corpo diplomatico africano è pronto a collaborare con il Marocco per creare una sinergia di azioni con i Paesi africani.Da parte sua, l’Ambasciatore della Repubblica del Ciad in Marocco, Mahamat Abdel Rassoul, ha elogiato la politica migratoria di Sua Maestà il Re, ricordando che il Sovrano ha impartito le Sue Alte Istruzioni per accogliere tutti gli stranieri e i migranti che lavorano, studiano e vivono in Marocco .”Viviamo in Marocco e sappiamo come i fratelli marocchini conducono la loro politica nei confronti dei nostri studenti, dei nostri migranti e dei nostri lavoratori nel Regno”, ha detto, ricordando che l’UA aveva affidato al Sovrano la gestione del ” file di migrazione molto rilevante e molto sensibile.Ha anche riaffermato la determinazione del suo paese ad aiutare il Marocco ad attuare la visione reale volta a fare della cooperazione sud-sud il fondamento dell’unità africana.
Certo a molti attori conviene mettere in discussione gli accordi tra Spagna e Marocco come sottolineato dal Primo ministro spagnolo ” ‘Il Marocco è un partner strategico per la Spagna, non solo in termini di controllo dell’immigrazione clandestina (…). Il Marocco è importante anche per la Spagna nella lotta al terrorismo”, ha affermato Sanchez in un’intervista al quotidiano spagnolo ”La Vanguardia” Rilevando che ”anche il Marocco sta combattendo e soffre per le azioni violente dei migranti”, il capo del governo spagnolo ha indicato che ”i principali colpevoli della tragedia avvenuta e della deplorevole perdita di vite umane sono le mafie internazionali che organizzare gli attacchi violenti”.
Il Marocco per la sua politica internazionale si sta accreditando come nazione ponte in Africa e nel Mediterraneo . A titolo di esempio basti ricordare che lo scorso Giugno Il governo della Nigeria ha dato il via libera alla Nigerian National Petroleum Corporation (Nnpc), società gestita dallo Stato, per attuare l’accordo sulla costruzione di un gasdotto verso l’Europa attraverso il Marocco.“Questo gasdotto porterà il gas in 15 paesi dell’Africa occidentale e in Marocco e, attraverso il Marocco, in Spagna ed Europa”, ha ricordato alla Nigeria news agency, Timipre Sylva, viceministro per le risorse petrolifere. E ha aggiunto: “È solo dopo la progettazione ingegneristica del gasdotto che sapremo esattamente quale sarà il costo. Quando arriverà quel momento, parleremo di finanziamenti”.La Nigeria è un membro del gruppo Opec dei principali produttori di petrolio e ha enormi riserve di gas, le più grandi riserve accertate in Africa e la settima più grande a livello globale. . Questo Gasdotto diventa strategico nella guerra energitica che si sta combattendo e di cui l’Europa è la principale vittima soprtattuo a causa di una politica miope che dovrebbe mettere al centro gli interessi europei non di altri soggetti
Marco Baratto