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Pantelleria: tra Sicilia e Tunisia

Una delle tante isole vulcaniche intorno alla Sicilia, Pantelleria si distingue per la sua collocazione, più vicina alle coste della Tunisia che non a quelle italiane.

Meno distante di Lampedusa, ma più vicina alla Tunisia: Pantelleria è una delle tre isole italiane abitate a sud della Sicilia, la più grande e popolosa. Oggi interessante meta turistica, in passato è stata oggetto di contesa a causa della sua collocazione strategica tra Africa e Sicilia.

Come molte delle isole siciliane ha un’origine vulcanica, anche se al momento non vi è attività. Scopriamola meglio.

La storia di Pantelleria

L’isola risulta frequentata fin dal Neolitico (prima del 3500 a.C.), in quanto frammenti della sua ossidiana sono stati ritrovati in giro per il Mediterraneo. La prima popolazione documentata risulta essere quella dei Sesioti, che 5000 anni fa si insediarono probabilmente proprio per la presenza del prezioso vetro vulcanico. Si trattava di primitivi libici, provenienti dal mediterraneo orientale.

A testimonianza della presenza dei Sesioti rimangono oggi i resti del loro villaggio a strapiombo sul mare, circondato ancora oggi da un muro di cinta alto otto metri e profondo dieci. Si tratta del più grande muro preistorico di tutto il Mediterraneo. Il villaggio si trova in contrada Mursìa, nella costa più a ovest dell’isola.

Nel corso dei secoli Pantelleria ha visto varie dominazioni: fenici, romani, bizantini, arabi, normanni. Sotto i Savoia e poi in epoca fascista l’isola si trasformò in colonia penale, e subì pesanti bombardamenti nel 1943.

Un’isola vulcanica

Pantelleria non fa eccezione: anche questa isola siciliana ha origine vulcanica: sono diversi i crateri vulcanici sparsi per l’isola. L’ultimo episodio di origine vulcanica che abbia interessato l’isola risale al 1891: si trattò di una eruzione sottomarina, che interessò la costa più a nord (contrade di Gadír, Trácino, Serraglia, Rekhali e fino a Scauri).

L’evento iniziò ad annunciarsi nell’estate 1890 con piccole scosse di terremoto, per poi esplodere nell’ottobre 1891, con dieci giorni di continue. Il 17 ottobre un particolare bollore nel mare divenne visibile, con il seguente ritrovamento di numerosi pesci morti e di strani blocchi fumanti galleggianti a pelo d’acqua.

Il sollevamento della costa (da parconazionalepantelleria.it)

Gli effetti dell’eruzione sono ancora oggi visibili: la costa, nel tratto interessato, si è rialzata di svariati centimetri, fino a un metro in alcuni punti.

La grande attrazione isolana: lo Specchio di Venere

L’origine vulcanica dell’isola è stata responsabile anche di una vera e propria meraviglia naturale, principale attrazione turistica dell’isola: il lago vulcanico dello Specchio di Venere, continuamente alimentato da sorgenti termali che vanno dai 35 ai 58° di temperatura.

Il lago, situato all’interno di un antico cratere, è frequentato per i suoi benefici fanghi, che lo rendono una sorta di Spa a cielo aperto.

La contesa di Pantelleria

Una simpatica curiosità: forse non tutti sanno del rapporto dei tunisini con Pantelleria, che però è del tutto italiana. Guardando qualche video su YouTube dedicato a questa splendida isola, si potrà notare come spesso vi siano commenti poco amichevoli da parte di cittadini tunisini, a rivendicare per loro l’appartenenza di Pantelleria.

La popolazione di Pantelleria oggi si aggira sui 7300 abitanti, in calo, e la lingua parlata è l’italiano, cui si associa il dialetto pantesco, che effettivamente ha subìto le influenze arabe cui l’isola è stata sottoposta nel corso dei secoli. Queste influenze, e la vicinanza alle coste tunisine, sembrano aver reso questo splendido luogo una ragione di risentimento per la popolazione nord-africana. Per nostra fortuna, Pantelleria è e rimarrà italiana.

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