Torregrande: la grande spiaggia di Oristano

Se Cagliari ha il Poetto, Oristano ha Torregrande: una lunga e profonda striscia di sabbia dorata a soli 10 minuti di strada dal capoluogo del centro Sardegna.
Torregrande è il borgo marinaro di Oristano, la spiaggia più connessa e vicina a questo capoluogo di provincia della Sardegna. Si tratta senza dubbio della spiaggia con più servizi della provincia, ed è un frequentato luogo di villeggiatura, che d’estate si anima di turisti e di persone che la vivono di giorno (al mare) e di notte nei ristoranti e nei locali.
Dove si trova Torregrande?
Torregrande dista pochi chilometri da Oristano, è facilmente raggiungibile sia in auto (passando per il ponte d’ingresso della città e poi svoltando a sinistra per la SP1, o passando per il quartiere “Sa Rodia”, e quindi seguendo Viale Repubblica fino al Ponte Brabau e quindi la SP1) che in pullman, con le linee cittadine e extraurbane partenti regolarmente dall’ARST.
Sebbene vi siano abitanti stanziali, Torregrande è popolata soprattutto d’estate con l’affitto di case vacanza e il riempirsi delle varie strutture ricettive, nonché con l’afflusso di turisti semplicemente di passaggio. Un tempo dotata di casotti simili a quelli che occuparono a lungo il Poetto di Cagliari, oggi rappresenta una borgata proiettata verso un futuro di rinnovamento.
La storia della “Gran Torre”
La torre da cui prende il nome la frazione di Torregrande è di concezione aragonese: fu costruita sotto il regno di Carlo V d’Asburgo (Carlo I di Spagna), che ne indicò la necessità nel 1535. La sua nascita fu lenta, in quanto la costruzione iniziò nel 1542 e terminò solo tra il 1555 e il 1572 (anno del suo censimento ufficiale).
La “Gran Torre” si mostrò comunque poco utile in occasione di varie invasioni, e nel 1652 fu ceduta dal governo spagnolo insieme con le peschiere di Cabras e Santa Giusta.
Si tratta comunque della più grande tra le 105 torri presenti lungo le coste sarde: di forma cilindrica, è alta 18 metri e ha un diametro di 20 metri, con delle mura spesse 3 metri, e aveva la possibilità di fare da base a una guarnigione di venti soldati. Nel 1800, in cima, fu costruita una piccola abitazione per ospitare il personale “Farista”, che da lì guidava la navigazione in mare.
Cosa fare a Torregrande
Oggi, come detto, Torregrande rappresenta un importante centro turistico, il più vivo e popolato dai turisti nella provincia di Oristano. La sua estensione e la densità di servizi di vario genere sono ciò che rendono Torregrande un luogo unico nell’oristanese, dove non esistono altre realtà sul mare così servite e capaci di accogliere un grande numero di persone.
Oltre alla lunga e profonda spiaggia (3 km, dal porto turistico alla foce del Tirso), e ai tanti servizi (chioschi, ristoranti, locali, case vacanza, hotel e B&B), Torregrande è circondata da diverse pinete, tra cui una ospita il campeggio Spinnaker.
Negli anni la frazione si è anche distinta come sede di importanti manifestazioni sportive, come gli Internazionali di Beach Tennis (presso il chiosco di Eolo, al margine est del lungomare) o i campionati del mondo giovanili di Kiteboarding. Torregrande ospita anche un centro tennis, il Tennis Club 70.
Il futuro di Torregrande

Per Torregrande il futuro prevede grandi cambiamenti: nel marzo 2021 ha ricevuto approvazione il progetto di riqualificazione del lungomare del raggruppamento temporaneo di professionisti Dodi Moss – Studio Sulmona e Sab. Il comune ha presentato il progetto a novembre 2021, dichiarando una spesa prevista di 5.7 milioni di euro.
Si avranno la sostituzione dell’attuale asfalto con una lunga camminata in legno e la ri-pavimentazione di piazza della torre, nonché la creazione di aree di sosta e riposo i legno e in generale di una nuova interazione con la spiaggia e il mare.
Il progetto prevede anche la rimozione dei grandi pini che ad oggi sono inseriti sui marciapiedi di fronte alle case e ai locali fronte mare: questi alberi, nel tempo, hanno finito per sollevare la camminata e anche l’asfalto, e durante la presentazione del progetto si è parlato di rischio crollo. Gli ambientalisti e tanti frequentatori abituali del lungomare non hanno ricevuto bene questa notizia, sebbene sia prevista la sostituzione dei vecchi alberi con nuovi più piccoli ma comunque ombrosi.
A tal proposito c’è stata la particolare iniziativa dell’artista Salvatore Garau, che ha reso i 37 pini storici delle opere d’arte di un museo a cielo aperto, in modo da salvaguardarli.