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L’isola di Spargi: bella, selvaggia, disabitata

Spargi è la terza isola per estensione dell’arcipelago della Maddalena, ed è anche una di quelle che per la sua conformazione ha sempre scoraggiato chi volesse abitarla.

spargi cala corsara
Cala Corsara a Spargi, con vista sullo “scoglio del Bulldog”

Bella, selvaggia e disabitata, l’isola di Spargi presenta un territorio impervio, roccioso, che ha visto scarse occupazioni nel corso dei millenni. Oggi si tratta di un luogo frequentato per lo più da chi, in visita guidata o con la propria barca, d’estate si gode le sue bellissime calette e il suo mare dai caratteristici colori azzurro e turchese.

Come si arriva all’isola di Spargi?

L’isola è controllata dall’Ente Parco dell’Arcipelago della Maddalena, e non è sottoposta a particolari vincoli paesaggistici, che invece tutelano integralmente l’isolotto di Spargiotto, dove nidificano alcune importanti specie di uccelli.

Può essere raggiunta acquistando una gita in barca presso le aziende autorizzate, che di solito partono dalla Maddalena o da Palau, o anche con la propria imbarcazione privata, previo pagamento di un ticket commisurato alla grandezza del natante (e dopo aver preso atto delle regole imposte dall’Ente Parco).

La storia di Spargi

Spargi, come molte delle isole dell’arcipelago, era frequentata anche in antichità per via della sua posizione all’inizio della via dell’ossidiana (che portava questa preziosa roccia in giro per il continente) e della vicinanza alle coste sarde. In un tafone d’abitazione presso Cala Corsara, la più nota dell’isola e una delle più belle dell’arcipelago, sono stati rinvenuti materiali archeologici che testimoniano una frequentazione che va dal neolitico antico all’età nuragica.

Il relitto romano della Secca Corsara

Nel 1939 il palombaro maddalenino Lazzarino Mazza, probabilmente su suggerimento dei pescatori, si immerse presso la Seca Corsara, tra Spargi e la costa sarda, trovando il relitto di una nave romana risalente al 110 a.C. circa. Vi furono due vere e proprie campagne di scavo nel 1958 e nel 1963, in cui si constatò che il relitto fosse stato depredato e privato di parte dei reperti. Ciò che venne recuperato è oggi osservabile al Museo Navale “Nino Lamboglia” a La Maddalena.

Il bandito Berretta

Fin dal settecento, insieme con altre isole dell’arcipelago, i pastori corsi frequentarono Spargi per pascolare le loro greggi. A stabilirsi, però, fu solo un pastore particolare, che a inizio ‘800 si rifugiò qui per anni scappando all’accusa di aver appiccato un incendio in Corsica: stiamo parlando di Natale Berretta. Nel suo periodo di latitanza Berretta costruì una casa (oggi nota come Casa Natale) e si dedicò all’agricoltura (orto, grano e anche una vigna).

Per quanto risultò innocente nel processo a suo carico, Berretta decise di rimanere a vivere a Spargi, e i suoi discendenti perpetrarono la loro presenza fino agli anni ’60 del 1900.

Le cale di Spargi

Spargi, oggi poco esplorabile al suo interno (se non seguendo i muri a secco immersi nella macchia mediterranea), è una delle perle dell’arcipelago dal punto di vista turistico, e ogni anno attrae migliaia di visitatori impazienti di vivere le sue splendide spiagge e i colori mozzafiato del suo mare. Vi sono varie cale intorno all’isola, scopriamo le due più note e affascinanti.

Cala Corsara

La baia di Cala Corsara, estesa e riparata dal vento, è una delle più belle che si possano visitare nell’intero arcipelago. Raggiungerla richiede conoscenza delle sue caratteristiche e una navigazione attenta, ma lo sforzo ne vale sicuramente la pena: spiaggia di sabbia bianca, fina, che si affaccia su una piscina naturale dai colori accesi e incredibili.

Cala Soraya (o Ciaccaro)

Altra meraviglia della natura, altro spettacolo di mare e sabbia che nulla hanno da invidiare alle mete tropicali. Cala Soraya è una spiaggia piccola ma dal grande fascino, con la sua duna che si arrampica subito sui rilievi dell’isola.

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