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Favignana: l’isola dei tonni, dei turisti e del tufo

Favignana offre un mare stupendo, una storia antica da scoprire e un territorio tutto da esplorare, sia in barca che a piedi.

favignana lido burrone
Lido Burrone, una delle spiagge più belle di Favignana, sulla costa centro-sud (foto di “roberto” da www.flickr.com)

È un’isola molto arida, dalla scarsissima copertura boschiva, e poco densamente popolata (se non nell’area del porto), e il suo territorio è diviso in due da un piccolo crinale montuoso. Messa così pare che Favignana non sia un gran posto da visitare, ma stiamo solo giocando con le parole.

L’isola di Favignana è una delle perle della Sicilia e dell’intero mar Mediterraneo, ed offre viste mozzafiato sia dall’alto dei suoi rilievi che (soprattutto) dalle sue splendide spiagge e calette che decorano la sua costa. Tra un mare cristallino e dai colori brillanti, una storia da scoprire e un entroterra da esplorare, Favignana è una delle isole più belle del nostro mare.

La storia di Favignana

Favignana ha visto la presenza umana fin dalla preistoria. Nelle grotte visitabili nell’area più a nord dell’isola (l’area dei Faraglioni) sono state rinvenute tracce di vita risalenti all’antichità. Al tempo, si stima, il mare stava 47 metri più in basso di oggi, e Favignana e le altre Egadi erano il prolungamento più occidentale della Sicilia. Tra le scoperte anche delle dubbie pitture rupestri, che però si sospettano essere molto recenti.

Tra VIII e III secolo a.C. l’isola fu abitata dai fenici, poi scacciati dai romani nel 241 a.C., quando questi vinsero la prima guerra punica proprio qui, nella famosa battaglia delle isole Egadi.

I romani, nel loro periodo di dominio, diedero inizio all’epopea dell’estrazione del tufo (che non è tufo) nell’isola. Con la decadenza dell’impero l’isola vide varie dominazioni. Sotto i Normanni nacquero le fortificazioni isolane, nell’attuale centro abitato e in cima al monte Santa Caterina.

Nel corso dei secoli l’isola ha spesso rappresentato un luogo di confino e prigione, ma anche punto ideale in cui stabilire tonnare fisse per la pesca del tonno.

La tonnara di Favignana

La storia della pesca del tonno nel Mediterraneo ha radici antichissime. A Favignana la struttura della tonnara fu eretta dalla famiglia Pallavicini di Genova a inizio ‘800, ma poi venne ampliata e resa una delle più grandi del Mediterraneo dalla famiglia palermitana dei Florio. Ignazio Florio nel 1874 acquistò la tonnara di Favignana dai Pallavicino, portandola in breve a essere una delle più floride industrie del Mediterraneo, inventando il metodo della conservazione sott’olio e divenendo tra i pionieri della vendita in lattina.

La tonnara oggi è un museo di archeologia industriale, in cui si può scoprire come un tempo si svolgesse quest’antica tradizione mediterranea.

I Florio, inoltre, hanno lasciato in eredità all’isola la splendida villa al centro del paesino, in cui oggi hanno sede l’infopoint, varie mostre, un antiquarium e il centro di recupero delle tartarughe marine.

Le cave di tufo

Altra grande tradizione dell’isola di Favignana è l’estrazione del tufo, che però tufo non è. Per tufo, infatti, si intende più correttamente una roccia di origine magmatica, mentre quello di Favignana altro non è che una “calcarenite”, ovvero una roccia sedimentaria.

La tradizione dell’estrazione del tufo di Favignana nasce con i romani, e nei secoli ha dato luogo a un particolare paesaggio antropico in cui si possono trovare grotte e abitazioni scavate nella roccia (ma anche lussuose residenze turistiche).

Il mare, le immersioni, il trekking, le escursioni nelle grotte

Tonni, tufo… Ma Favignana è anche (e per molti soprattutto) un’isola circondata da uno splendido mare, con tante spiagge e calette dove fare il bagno e immergersi. La vita sottomarina, infatti, è rigogliosa e offre uno spettacolo da lasciare senza parole.

Favignana è comunque un posto che regala soddisfazioni anche nell’entroterra, dove ci si potrà spostare a piedi o in bici, per godersi la vista dall’alto delle sue (pur basse) montagne o per camminare nei sentieri a picco sul mare per raggiungere le grotte presso i Faraglioni.

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