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San Paolo e la leggenda delle Tre Fontane a Roma

San Paolo e la leggenda delle Tre Fontane. A Roma, sulla via Laurentina, si trova il luogo dove, secondo la storia, è avvenuto il martirio dell’ apostolo Saulo.

San Paolo e la leggenda delle Tre Fontane


A Roma, sulla via Laurentina, sorge un antico complesso monastico  detto delle Tre Fontane.

La storia vuole che proprio qui, il 29 luglio del 67, sia avvenuto il martirio dell’apostolo Paolo. All’interno della chiesa del martirio di san Paolo è custodita la colonna alla quale il futuro santo sarebbe stato immobilizzato per poi essere massacrato.

Secondo la leggenda, dopo la decapitazione, il capo di Paolo è rimbalzato sul terreno per ben tre volte. Subito, in tutti e tre i luoghi inizia a sgorgare dell’acqua che, per secoli, ha goduto di grande fama perché considerata taumaturgica.  Ecco spiegata l’origine del toponimo Tre Fontane. Invece, la località è detta Acqua Salvie, probabilmente in riferimento al cognome dei primi proprietari.
L’edificio del martirio dell’ apostolo è completamente restaurato nel 1599 per volontà del cardinale Aldobrandini.

L’abbazia delle Tre Fontane appartiene ai monaci trappisti che qui vivono in clausura. Carlo Magno è fra i primi a donare dei possedimenti al complesso abbaziale. Nel 805, l’imperatore cede a Leone III alcune proprietà. In ricordo di questa transazione è costruito l’arco di Carlo Magno che si trova all’inizio del viale d’ingresso del complesso contemplativo. 
In un piccolo spaccio che si trova negli spazi verdi prossimi agli edifici di culto sono venduti tipici prodotti monastici come cioccolato e birra.  

San Paolo e la pietra di Atri


La figura di Paolo, in Italia, è legata a molte altre leggende. Ad Atri, in Abruzzo, si trova la pietra santa di Paolo. La leggenda racconta che sia ciò che resta della colonna presso la quale l’apostolo ha trovato la morte come cristiano. Si tratta di un monolite bianco  protetto da una semplice cappella campestre che, probabilmente, in epoca romana si utilizzava per riti pagani. La cultura popolare ha poi cristianizzato questo luogo dedicandolo a Paolo di Tarso, la cui memoria cade il 25 gennaio.

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