Sartiglia 2023: a Oristano un ritorno in grande stile
Dopo l’assenza del 2021 e l’edizione ridotta nel 2022, nel 2023 la Sartiglia di Oristano torna nella sua versione completa: sarà una grande festa.
Nel 2020 l’ultima vera Sartiglia di Oristano, celebrata prima che la crisi sanitaria bloccasse l’Italia e il mondo intero. Poi, la cancellazione nel 2021 e l’edizione “light” nel 2022. Il 2023 sarà quindi l’occasione per tornare a celebrare questa secolare tradizione nella sua forma più completa, dalla vestizione dei Componidori fino alle ultime pariglie e quindi le svestizioni.
Nonostante costi elevatissimi e una grande mole di lavoro per tornare a organizzare tutto, Oristano si prepara al ritorno in grande stile della Sartiglia.
Che cos’è la Sartiglia?
La Sartiglia è la tradizionale competizione equestre che ad ogni carnevale, tra la domenica e Martedì Grasso, anima le vie del centro storico di Oristano. Non si tratta di un rito dal sapore nuragico come quelli dei carnevali della Sardegna centrale: l’origine di questa manifestazione si fa risalire al XVI Secolo, epoca del dominio spagnolo sull’Isola. I primi documenti che attestino lo svolgimento di ciò che oggi è Sartiglia, e al tempo era sortilla (anello, ma anche sorte, fortuna) sono datati 1547-48, sotto Carlo V d’Asburgo.
Nata come un evento organizzato dal comune, con il tempo la Sartiglia si è legata ai due Gremi dei Contadini e dei Falegnami.
Quando si svolge la Sartiglia?
Ogni anno, la Sartiglia rappresenta il culmine del periodo carnevalesco di Oristano. La manifestazione si svolge tra la domenica di carnevale e il Martedì Grasso: nel 2023 si terrà dal 19 al 21 febbraio. L’evento è così organizzato:
- la domenica di Carnevale è il giorno della Sartiglia del Gremio dei contadini, il cui simbolo è la bandiera rossa;
- il lunedì è il giorno della “Sartiglietta” dei ragazzi;
- il Martedì Grasso è il giorno della Sartiglia del Gremio dei Falegnami, il cui simbolo è la bandiera rosa e azzurra.
Le fasi della Sartiglia
Ogni Sartiglia parte la mattina con la solenne cerimonia della vestizione. Il Componidori giunge a cavallo al luogo della vestizione, dove sarà vestito dalle Massaieddas e dalla Massaia Manna. Questo è l’unico momento della giornata in cui il Componidori toccherà terra, o meglio in cui non sarà a cavallo: durante la vestizione si troverà su un palchetto sospeso dal suolo. Per il resto della giornata, fino a svestizione completata, non potrà toccare il terreno.
La Corsa alla Stella
A vestizione completata ci si avvicina al momento clou, quello della corsa alla stella, cui partecipano Su Componidori, i suoi due compagni di pariglia (Su Segundu e Su Terzu) e tutti i cavalieri ritenuti degni da egli. Si tratta di un compito difficilissimo: infilare una stella di latta sospesa a mezz’aria, mentre il proprio cavallo è lanciato a tutta velocità verso di essa.
A Su Componidori tocca anche un secondo tentativo con una grossa spada di legno, Su Stoccu, e poi l’acrobatica benedizione con Sa Pippia de Maiu di Sa Remada (durante la quale benedice la folla passando sdraiato sul suo cavallo per via Duomo e via Sant’Antonio).
Le Pariglie
A chiudere la giornata sono le spettacolari acrobazie a cavallo delle pariglie, in cui terzetti di cavalieri sfrecciano per via Mazzini rischiando la loro incolumità. Anche qui, al termine dell’evento Su Componidori (insieme a Su Segundu e Su Terzu) eseguirà Sa Remada.
La Svestizione
A fine giornata, Su Componidori tornerà al luogo della Vestizione, ma stavolta per ricevere il trattamento opposto, ovvero per essere aiutato a svestire i suoi panni. Questa cerimonia conclude tutte e tre le Sartiglie, e rappresenta un momento liberatorio e di gioia (soprattutto per il povero Componidori e il suo cavallo, che hanno passato la giornata insieme).