Successo per la mostra di Gino Pisanello
ALBENGA- Ha ottenuto un notevole successo di pubblico e di critica la bella mostra dedicata all’artista Luigi “Gino” Pisanello organizzata ad Albenga presso il Chiostro dell’ex asilo Ester Siccardi. Si è trattato di una bella occasione per ammirare la bravura di un artista che tanto ha dato non solo al mondo dell’arte, ma anche a quello del volontariato. Pisanello è mancato lo scorso anno all’ età di 92 anni e la nipote Jessica Poli, con l’aiuto della professoressa Silvana Ansaldo e degli amici dell’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) sezione di Albenga-Imperia ha organizzato quella che è apparsa a tutti come una vera e propria retrospettiva in ricordo dell’artista. L’ artista ingauno vantava più di cento mostre, tra personali e collettive, le prime a metà degli anni Sessanta. Affermato figurativo, presente in importanti collezioni private in Italia ed all’estero, era noto soprattutto per l’uso di una particolare tecnica su velluto. Dopo una brillante carriera militare, andato in pensione, è diventato per molti anni il direttore artistico dell’Associazione Ucai di Albenga che riunisce ancora oggi decine di artisti appartenenti alle province di Imperia, Savona e Cuneo. Pisanello aveva appreso la tecnica su velluto durante un lungo soggiorno in Messico a Ciudad de Quarez, dove aveva frequentato gli studi dei grandi artisti Rosas e Robles. E quella tecnica lo ha reso famoso prima in Riviera, poi pian piano in tutta la Liguria e nel resto d’ Italia. Ma Pisanello non era solo legato alla particolare tecnica su velluto, realizzava infatti anche lavori in ceramica, mosaico, tecniche miste, olio su legno e su tela. “Pisanello- commenta il noto scrittore e collezionista Armando D’Amaro- pur essendo noto come il pittore del velluto, per via proprio di quella particolare tecnica con la quale riusciva a dipingere sul velluto, da sempre si era mantenuto fedele ai canoni della tradizione, pur proseguendo una personalissima ricerca verso nuove forme espressive. La bella mostra di Albenga ha avuto il sapore quasi di una retrospettiva che ha offerto anche l’opportunità a coloro che non avevano avuto l’occasione di conoscere l’artista e le sue opere per ammirare una preziosa scelta tra le sue tante belle creazioni”. .
Claudio Almanzi