Nasser Bourita in visita di lavoro a Parigi nell’ambito del partenariato eccezionale rafforzato tra Marocco e Francia
La visita di lavoro di Bourita a Parigi avviene nel contesto di una crisi acuta tra Parigi e Algeri, Algeri parte principale nel conflitto artificiale sul Sahara Marocchino. Il pieno sostegno dato dal presidente francese Emmanuel Macron al Piano marocchino ha innescato otto mesi fa una grave crisi diplomatica tra Parigi e Algeri, che ha continuato ad aggravarsi da allora, nonostante un tentativo di pacificazione alla fine di marzo e la visita di Barrot ad Algeri all'inizio di aprile, dove ha incontrato il presidente Abdelmadjid Tebboune. La tensione è aumentata negli ultimi giorni con la decisione di Algeri di espellere dodici funzionari francesi in risposta all'arresto e alla detenzione in Francia di un funzionario consolare algerino, perseguito insieme ad altri due uomini per associazione a delinquere e terrorismo.

Nell’ambito dell’attuazione del Partenariato Eccezionale Rafforzato, istituito dalla Dichiarazione firmata a Rabat il 28 ottobre 2024 da Sua Maestà il Re Mohammed VI e dal Presidente francese Emmanuel Macron, il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini Residenti all’Estero, Nasser Bourita, ha effettuato una visita di lavoro in Francia lunedì 15 aprile, su invito di Jean-Noël Barrot, Ministro per l’Europa e gli Affari Esteri della Repubblica francese. È stata l’occasione per fare il punto sull’attuazione di questa Dichiarazione, a tutti i livelli, secondo gli orientamenti dei due Capi di Stato.
Nel corso del loro incontro, Barrot e Bourita “hanno accolto con favore il dinamismo senza precedenti delle relazioni bilaterali franco-marocchine” e hanno espresso la loro determinazione a rafforzare il “Partenariato Eccezionale Rafforzato” tra i due Paesi, secondo il comunicato stampa del Quai d’Orsay, in cui si afferma che la Francia ha ribadito la sua posizione “intangibile” sulla questione del Sahara marocchino.
Il comunicato ribadiva, infatti, la posizione espressa dal Presidente Emmanuel Macron a Sua Maestà il Re Mohammed VI, nella sua lettera del 30 luglio 2024, sottolineando che “per la Francia, il presente e il futuro del Sahara Occidentale fanno parte della sovranità marocchina”, pur ricordando “l’intangibilità della posizione della Francia” e il suo impegno ad “agire conformemente a tale posizione a livello nazionale e internazionale”.
Inoltre, il ministro francese per l’Europa e gli Affari Esteri ha ribadito il “chiaro e costante sostegno al Piano di autonomia sotto la sovranità marocchina”, come “l’unico quadro nel quale questa questione deve essere risolta”, sottolineando che si tratta “dell’unica base” per giungere a una soluzione politica, si legge nel comunicato.
Prendendo atto del “sempre più ampio consenso internazionale” a sostegno dell’iniziativa marocchina di autonomia, Jean-Noël Barrot ha sottolineato che la Francia intende svolgere pienamente la sua parte.
Inoltre, la Francia ribadisce il suo impegno “a sostenere gli sforzi significativi del Marocco a favore dello sviluppo economico e sociale” nelle province meridionali del Regno, ricordando le diverse misure adottate in questa direzione ed esprimendo la sua volontà di proseguire questa dinamica, conclude il comunicato stampa.
La visita di lavoro di Bourita a Parigi avviene nel contesto di una crisi acuta tra Parigi e Algeri, Algeri parte principale nel conflitto artificiale sul Sahara Marocchino.
Il pieno sostegno dato dal presidente francese Emmanuel Macron al Piano marocchino ha innescato otto mesi fa una grave crisi diplomatica tra Parigi e Algeri, che ha continuato ad aggravarsi da allora, nonostante un tentativo di pacificazione alla fine di marzo e la visita di Barrot ad Algeri all’inizio di aprile, dove ha incontrato il presidente Abdelmadjid Tebboune. La tensione è aumentata negli ultimi giorni con la decisione di Algeri di espellere dodici funzionari francesi in risposta all’arresto e alla detenzione in Francia di un funzionario consolare algerino, perseguito insieme ad altri due uomini per associazione a delinquere e terrorismo.