Salute

Le etichette alimentari quanto sono trasparenti?

Le etichette alimentari quanto sono trasparenti?Purtroppo le etichette sulle confezioni dei prodotti alimentari non sono così trasparenti come dovrebbero essere perché le varie normative nazionali hanno accumulato ritardi nel rispondere alle esigenze dei consumatori che desiderano sempre più essere consapevoli ed informati e comprendere effettivamente ciò che si acquista al supermarket.

Come di  sovente accade, è l’Unione Europea che fa  i passi avanti nella tutela dei diritti dei consumatori introducendo regole vincolanti per gli Stati membri, così come dovrà essere obbligatoriamente fatto anche per quanto riguarda l’etichettatura degli alimenti in tutti i Paesi dell’UE.

Le nuove etichette “europee” avranno inevitabilmente più voci obbligatorie già a partire dalla lista degli ingredienti che troppo spesso allo stato attuale si rivelano scarne o incomprensibili ai profani.

Per tali ragioni verrà introdotta in forma di tabella, un elenco delle più importanti sostanze nutritive sempre per100 grammio 100 millilitri di prodotto, in modo da poter comparare gli articoli alimentari direttamente al supermercato.

Tra le importantissime novità introdotte e che rispondono alle richieste delle associazioni dei consumatori del Vecchio Continente vi è l’obbligo di etichettatura del Paese d’origine per la carne di maiale, il pollame, gli ovini e i caprini che si aggiunge a quella bovina già introdotta  a partire dal 2000, anche se è al vaglio della legislazione comunitaria l’inserimento di tale vincolo anche per tutti i prodotti in cui la carne sia utilizzata come ingrediente.

Inoltre la confezione riporterà  sulla parte anteriore anche chiaramente i cosiddetti prodotti imitati sia per la carne che per il pesce.

Giovanni D’Agata, ritiene che sia da evidenziare anche un ulteriore intervento in materia di etichettatura da parte del legislatore europeo riguardo agli allergeni, troppo spesso tenuti nascosti e causa di gravi conseguenze per la salute dei cittadini: secondo quanto prevede la normativa che entrerà in vigore in tutta l’UE, all’interno della lista degli ingredienti, saranno evidenziati in modo da poter essere riconosciuti subito tutti gli agenti allergici, in modo che un soggetto allergico o intollerante a determinati prodotti non avrà bisogno di perdere ore al supermercato per studiare la lista degli ingredienti.

Nel frattempo, chiediamo che tutte le imprese del settore alimentare facciano uno sforzo anche prima dell’entrata in vigore della normativa, perché la trasparenza e la chiarezza sono foriere di benefici per tutti e siamo certi che le imprese che adotteranno queste politiche in autonomia saranno premiate dagli stessi consumatori.

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Un commento

  1. Caro warner, mi dispiace contraddirti: se c’è una istituzione che NON vuole la trasparenza e la tracciabilità per gli alimenti è a Bruxelles. Nel 2004 la Commissione europea ci ha bocciato l’indicazione d’origine obbligatoria in etichetta e quest’anno i commissari Ciolos (Agricoltura) e Dalli (Salute) hanno minacciato di intervenire nuovamente dopo che il parlamento italiano ha approvato una nuova legge sulle filiere trasparenti.
    La Commissione, ma soprattutto il Consiglio della Ue sono fortemente influenzati dall’industria alimentare nordeuropea che vede la tracciabilità come il demonio.
    In italia, poi, Federalimentare non è da meno.
    La realtà è questa. All’Europa non interessa nulla la tutela dei consumatori. Come non interessa alle grandi lobby dei Paesi che vogliono continuare ad esporatare cibi di serie B. Senza che i consumatori sappiano cosa stanno mangiando.

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