Veterinari condannati per aver ammazzato un cane. L’Ordine tace?
Milano (3 maggio 2012) – La sentenza numero 09453 del 20 luglio 2010 emessa dal tribunale di Milano e passata in giudicato e quindi diventata esecutiva nel mese di ottobre del 2011 parla chiaro: i due veterinari dottor Marco Modonesi iscritto all’ordine di Milano, ed il dottor Antonio Bruzzaniti iscritto all’ordine di Reggio Calabria sono stati riconosciuti “responsabili in solido nella produzione dell’evento lesivo verificatosi in data 11 marzo 2003” e nonostante questo i rispettivi ordini veterinari di appartenenza di sono ben guardati dal prendere provvedimenti nei confronti dei due macellai responsabili di un vero e proprio omicidio di un cane avvenuto quasi nove anni orsono. Come mai questo silenzio? Ma prima di cercare di dare delle risposte a questo quesito ricapitoliamo i fatti. Maya, un bellissimo esemplare di cane husky di 9 anni che viveva con un altro husky e con la sua padrona umana in centro a Milano, viene affidato alle cure dei due veterinari per un intervento chirurgico definito dai due di routine eseguito in ambulatorio.
Dopo l’operazione il cane viene consegnato sanguinante alla legittima proprietaria che ovviamente esprime le proprie perplessità ma si sente rispondere dai veteriali che l’ambulatorio doveva essere chiuso, Il dottor Bruzzaniti accompagna il cane a casa della proprietaria e dopo aver detto che sarebbe andato a posteggiare l’auto e sarebbe tornato, in realtà scompare lasciando donna e cane abbandonati in balia degli eventi. Nell’attesa del ritorno del veterinario (che non ci sarà) la proprietaria mette il ghiaccio sulla ferita del cane cosi come indicato dai veterinari ma nonostante ciò non l’emorragia continuava e dopo aver atteso in vano in ritorno del veterinario, trascorsa un’ora e mezza la proprietaria decideva di portare il cane in un pronto soccorso veterinario,dove però il cane giungeva cadavere. Da qui la decisione di fare causa ai due veterinari. Dopo sette anni arriva la sentenza che riconosce la responsabilità dei due, e qui nonostante le reiterate richieste della proprietaria del cane ai presidenti degli ordini dei veteriari di Reggio Calabria e Milano di prendere provvedimenti contro i due veterinari riconosciuti colpevoli non succede nulla. “Ci chiediamo quali altri fatti debbano sussistere perchè l’ordine dei veterinari di Milano e quello di Reggio Calabria intervengano sanzionando in maniera chiara i due responsabili di un fatto di una gravità senza precedenti riconosciuta da una sentenza passata in giudicato- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- noi non vogliamo assolutamente criminalizzare la categoria, ma vogliamo semplicemente giustizia. Su questa vicenda chiederemo nei prossimi giorni insieme alla proprietaria del cane un incontro al presidente della Fnovi ed al ministro della salute pperchè vogliamo capire come possano continuare ad operare impunemente sia il Modonesi che il Bruzzaniti responsabili non solo della morte di un cane, ma a nostro avviso di negligenza verso le stesse norme deontologiche del loro ordine professionale”.
Provo enorme stupore e amarezza nel leggere questo articolo.
Il veterinario di milano dr. Marco Modonesi, cura i miei cani da più di vent’anni e si è sempre adoperato per migliorare la qualità della loro vita con cure mediche e chirurgiche.
Il suo operato è sempre stato ineccepibile e si è sempre reso disponibile sia di giorno che di notte.
Mi risultano pertanto odiose parole ingiuriose come “macellaio” e “omicidio”.
Quanto scrivete è molto offensivo, lesivo e diffamatorio.
Concludo pertanto esternando tutta la mia disapprovazione su un fatto che tiene conto solo di una ed unica versione.
l’unica versione di una sentenza dello stato DEFINITIVA.
la disapprovazione deve essere per l’ordine di appartenenza dei veterinari, speriamo che il silenzio non sia approvazione.
disapprovare quando sono i cani degli altri a morire…. troppo comodo!!
leggere il suo commento mi ha reso triste perchè la proprietaria del cane morto ha agito per difendere la salute dei nostri cani.
Cara signora Augusta,
forse le parole macellaio e omicidio possono risultare un po dure, ma non certo in contrasto con quanto stabilito da una sentenza passata in giudicato.Quello che si chiede in questo caso è da una parte il rispetto per il dolore provocato dalla morte atroce (che io definisco omicidio) di quel cane alla sua padrona. E si chiede anche che l’ordine si dia una mossa e non copra questi fatti, per i quali non solo facciamo la segnalazione ulteriore alla procura della repubblica, per i quali chiediamo che si proceda secondo le norme deontologiche. Chieda a Modenesi perchè non si è appellato a quella sentenza, forse la risposta che non le verrà data era che in caso di appello la sua condanna sarebbe stata peggiore. Ora tocca alla procura ordinare ai veterinari di attenersi alle regole deontologiche, se non lo faranno non ci fermeremo, arriveremo a chiedere l’intervento del presidente della Repubblica, perchè qui non si tratta di un semplice caso di omicidio canino. Qui si tratta di nascondere sotto il tappeto la polvere o meglio di nascondere in un armadio una sentenza definitiva che riconosce la colpevolezza del dottor Modonesi che se avesse un bricciolo di buon senso si sarebbe AUTOSOSPESO. E fossi in lei cambierei veterinario.
Egr. Sig. Croce,
tengo a precisare che ho sempre difeso con forza i più deboli e dunque gli animali, che ho fatto e faccio volontariato a favore degli stessi; che ho condiviso con lei diverse battaglie a favore degli animali apponendo firme su sue petizioni.
Inoltre, ho sempre avuto il massimo rispetto per il dolore altrui, tanto più per la perdita di qualsiasi essere vivente.
Detto ciò però, prima di schierarmi voglio essere certa di aver valutato e approfondito l’accaduto in ogni suo aspetto.
Lei dovrebbe sapere benissimo che molte volte esiste una verità che è ben lontana dalla verità processuale.
Il mio parere riguardo il mio veterinario rimane invariato; ho parlato a lungo con lui in merito alla dolorosa questione e ho avuto la certezza che si sia comportato secondo scienza e coscienza.
Conosco il dr. Modonesi ed ho avuto modo di osservare il suo operato da oltre venti anni; aggiungo che la sua integrità morale non gli avrebbe consentito di comportarsi come lei asserisce.
Con quanto sopra intendo terminare questa spiacevole polemica che non fa bene a nessuno, neppure alla memoria di quel caro cagnolino.
sig. Augusta, “esiste un verità che è ben lontana dai fatti processuali” ???
perchè i medici non sono andati avanti nella causa?
posso ipotizzare che hanno accettato e condiviso la verità processuale.
se fosse morto il mio cane, sarei molto incazzato con i medici e mi farebbero andare in bestia le risposte ed argomentazioni sollevate da lei.
il comportamento dell’ordine poi… inspiegabile!!
cito l’articolo letto:
“dopo l’operazione il cane viene consegnato sanguinante alla legittima proprietaria”.
è questo un comportamento secondo scienza e coscienza?