Poi ho pensato: e se quel cartello fosse una porta del tempo? Ti metti lì, e aspetti: dal nulla, si materializzano decine e decine di attraversatori del passato, cartella in mano, la città tutt’intorno si ripresenta con i suoi filobus, i suoi capistazione, i suoi gelatai ambulanti, magari in bianco e nero, come cinquanta, sessant’anni fa. Improvvisamente, dal finestrino di una Topolino una voce: “Ma la vogliamo attraversare la strada o ce ne stiamo qui impalati?” Allora corri pure tu, stringendo forte la mano della sorellina, per non fare tardi a scuola.
Lino Soddu