Quando ebbe l’occasione di lavorare ed esporre a Calice Ligure fu colpito dalla grande ricchezza di artisti e dal fervore che c’era in quel piccolo borgo dell’ entroterra ligure. Fu così che conobbe, fra gli altri, Scanavino, Mondino Icaro, Stefanoni, Berkeley, De Filippi, Gagliardino, Mariani, Sarri, Venturi, Vescovo e Vigo. Calice in quegli anni era un centro di rilevante importanza nel panorama artistico internazionale. “ La sua formazione culturale- prosegue la Fontana- orientale, giapponese, di antica storia, impregnata di msiticismo e significati nascosti si incontra, non si scontra, con le luci , il colore, la cultura del paesaggio occidentale, mediterraneo”. Artista acclamato ed amato dal pubblico e dalla critica torna ad esporre a Calice Ligure dove incontrerà tanti amici ed estimatori che sempre l’ hanno nel cuore: “ E’ una gioia- dice Daniele Decia, gallerista e critico d’arte- rivedere Mitsuo a Calice dove ha tanti amici. Le sue scritture automatiche, che poi sono il segno che più l’ hanno reso famoso, sono vicine all’astrattismo storico. In esse segno e colore infatti si muovono disinvoltamente sulla tela pur disponendosi con un ordine ben stabilito. Gusto raffinato della grafica e sapiente uso del colore completano l’opera”.
CLAUDIO ALMANZI