Il virus della Stupidità esiste ecco perchè
Essere poco intelligenti, avere un calo di intelligente, diventare come si dice normalmente “stupidi” sarebbe la causa di un virus che attacca il Dna umano. Il virus della stupidità causare in chi lo contrae l’infezione un calo dell’intelligenza compromettendo l’attività cerebrale, l’apprendimento e la memoria. La scoperta è dei ricercatori della Johns Hopkins School of Medicine e dell’University of Nebraska. Una scoperta inquietante.
Il virus esisterebbe nelle alghe e ha come nome ATCV-1, in campioni presi dalla gola di volontari sani che stavano prendendo parte a uno studio sulle funzioni cognitive. Questo virus colpisce tipicamente una specie di alghe verdi che si trovano in laghi e fiumi e non si conoscevano, prima d’ora, casi di infezione umana.
Il test è stato svolto su 92 volontari, il 43,5% tra loro aveva contratto l’infezione virale. In base ai risultati della ricerca, chi era stato colpito dal microbo ha ottenuto dei risultati del 10% peggiori. In particolare, erano più lenti nel disegnare una linea di connessione tra una sequenza di numeri distribuiti a caso in una pagina rispetto agli altri.
I ricercatori hanno scoperto che la presenza del virus era associata a livelli di attenzione più bassi e a una diminuzione della consapevolezza spaziale. Gli esperti non hanno trovato alcuna connessione tra la rallentata funzione mentale e altri fattori come sesso, livello di istruzione, reddito, razza e sigarette fumate.
Ulteriore test su topi – Il team di ricerca è andato avanti iniettando alghe verdi infette e no nelle bocche di topi da laboratorio e sottoponendoli a diversi test. Secondo lo studio, il virus indeboliva le funzioni di “apprendimento, formazione della memoria e risposta immunitaria all’esposizione al virus” nei topi.
Trasmissione ignota – Non è noto ancora, invece, come il virus possa essere trasmesso all’uomo. James L. Van Etten, tra gli autori dello studio, ha dichiarato al Newsweek: “Non c’è ragione di credere che ci sia una trasmissione tra le persone o gli animali. Una delle mie ipotesi è che gli agenti patigeni possano infettare un altro microrganismo tra le alghe e gli uomini. Questo potrebbe essere il modo in cui il virus arriva nella gola”.