La pagina muore mentre le parole la girano in quel di Saona, la patria antica dei saonensis,incapsulata è la sua memoria storica negli anfratti più impensati e introvabili.
Nasconde sotto le macerie, reperti di civiltà pregressa, su cui sorgono le cantine e le fondamenta dei palazzi in città e in collina [Monturbano la dotta, Madonna della Guardia sul pendio, la Casa del Console, la Torre del Brandale nel centro storico], le parole girano la pagina di oggi…
Sono parole lunghe nella pagina piena che sembra l’imposta di una finestra di quel Palazzo del Carretto di via Quarda Superiore, si apre e si chiude con il vento che la strapazza…
Quando è pieno di parole il vento savonese si disperde nei chiostri del Vescovado, si infossa nei sottoscala, si rintana nei vicoli scuri della vecchia città ligure..
La pagina si gira ancora raccogliendo tutte le parole dialettali del vento che sa di porto e di collina aspra.
La Torretta di Leon Pancaldo si perde tra i gabbiani, frastornata dal vento, dalle parole stridenti e dagli uccelli di mare…
L’umido del mare e la risacca pronunciano parole antiche, rombanti, spruzzanti, sonore e stridule di remote tempeste… con la notte allora si accendono sempre parole calme che scivolano nella pagina larga del porto.
Bruno Chiarlone Debenedetti