“Inaugurato a Rabat un nuovo ufficio delle Nazioni Unite per l’antiterrorismo e la formazione, come centro di formazione per costruire capacità antiterrorismo e rafforzare la cooperazione nel continente africano. Secondo il ministero degli Esteri marocchino, l’ufficio svilupperà e fornirà programmi di formazione specializzati in materia di antiterrorismo e forze dell’ordine agli Stati membri dell’Africa settentrionale e subsahariana, con un focus iniziale sulla regione del Sahel. Parlando durante la cerimonia di inaugurazione, il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita ha affermato che questo “rientra naturalmente nella vocazione e nell’impegno del Marocco verso l’Africa”. Quattro gruppi terroristici minacciano l’Africa Bourita ha affermato che in Africa sono stabiliti quattro grandi gruppi terroristici, con una dozzina di gruppi affiliati, attivi in più di 25 Paesi africani. Il continente non è solo il nuovo terreno per il ritorno dei terroristi stranieri, ma è anche diventato una patria per i terroristi, che, solo l’anno scorso, hanno perpetrato circa 7.108 attentati e causato 12.519 vittime, ha aggiunto. L’impatto economico del terrorismo in Africa negli ultimi 10 anni è stato di 171 miliardi di dollari, ha affermato. Vladimir Voronkov, sottosegretario generale dell’Ufficio antiterrorismo delle Nazioni Unite, parlando in videoconferenza, ha affermato che l’ufficio aiuterà i Paesi africani, in particolare nell’Africa occidentale e nel Sahel, a sviluppare le proprie capacità nella lotta ai gruppi terroristici. (fonte Agi).
Una notizia che come spesso accade non ha trovato sui giornali italiani la giusta rilevanza . Dato che la politica italiana non si vuole accorgere dei cambiamenti e dell’importanza che sta assumendo il fronte del nord africa nel quadro geopolitico internazionale. Basti ricordare le recenti manovre militari “Africa Lion ” che ha visto coinvolto oltre agli Stati Uniti, le forze armate di oltre 30 paesi dell’Africa, dell’Europa (tra cui anche l’Italia) e del continente americano, nonché consiglieri militari della NATO.
Ma è sul fronte della lotta al terrorismo internazionale che l’Africa settentrionale è in prima linea . E la scelta delle Nazioni Unite di aprire un ufficio dedicato alla lotta contro questo fenomeno proprio in Marocco è il segno della fiducia internazionale che il Regno ha nel nuovo ordine mondiale. Il Marocco come porta per l’Africa , il Marocco come punto di partenza nella guerra asimmetrica contro il terrorismo intenazionale sia in Africa sia in Europa.
Basti ricordare come il “La Direzione Generale della Sorveglianza Territoriale (DGST) ha trasmesso, in data 1 aprile 2021, ai servizi di intelligence interni ed esterni francesi (DGSE-DGSI), informazioni specifiche riguardanti un cittadino francese di origine marocchina, che stava preparando un’operazione terroristica. un luogo di culto in Francia (chiesa). Sulla base di queste informazioni, le autorità francesi competenti hanno effettuato, nei giorni 3 e 4 aprile, operazioni di arresti e sequestri che hanno permesso di neutralizzare i rischi di questo progetto terroristico, secondo il portavoce della Direzione generale della sicurezza nazionale ( DGSN) e DGST. Le informazioni fornite dalla DGST ai servizi di sicurezza francesi interessati comprendevano dati personali sul principale sospettato e i suoi dati di identità elettronica, nonché sul progetto terroristico che si stava preparando a realizzare in coordinamento con elementi dell’organizzazione. Terrorista “Daesh “, aggiunge la stessa fonte.
Le autorità francesi sono state informate in tempo utile che la principale sospettata era nelle fasi finali dell’esecuzione del suo piano suicida all’interno del luogo di culto, oltre a prendere di mira i fedeli con una grande spada per ucciderli e mutilarli. La DGST ha inoltre messo a disposizione delle autorità francesi informazioni sul livello di estremismo raggiunto dalla donna che porta questo progetto terroristico, in particolare sulla sua imminente intenzione di commettere atti di omicidio e decapitazione, attingendo ai video e ai contenuti digitali diffusi dall’organizzazione terroristica ” Daesh “, che il sospetto ha visto regolarmente
La condivisione di queste informazioni con i servizi francesi fa parte dell’adesione del Marocco ai meccanismi di cooperazione internazionale per combattere le organizzazioni terroristiche, per consacrare la pace e la stabilità nel mondo, nonché sulla scia del rafforzamento della cooperazione tra la DGST e la Francia servizi di intelligence nel campo della lotta al terrorismo e di fronte alla recrudescenza delle minacce dell’estremismo violento che prende di mira la sicurezza e l’incolumità dei cittadini dei due paesi”
Questo fatto, che ha salvato nei fatti delle vite umane, ci ricorda che l’Europa deve dare fiducia al Marocco magari attaverso l’ufficio delle Nazioni Unite a Rabat creare un luogo di consultazione permeante tra le forze che si occupano di prevenzione del terrorismo e trovare nel Marocco anche un esempio per costruire politiche unitarie nella prevenzione del fenomeno terroristico.
Infatti questa piaga non la si sconfigge solo con politiche repressive ma anche con una legislazione pro attiva di prevenzione e de radicalizzazione proprio come avviene nel Regno del Marocco
Marco Baratto
Incontro Culturali Franco Italiani