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Verdure amare, le proprietà e i consigli per consumarle

Le verdure amare facilitano la depurazione e preservano la salute del fegato. Cicoria, carciofi e cardi apportano minerali, antiossidanti e fibre.

Verdure amare e salute

L’Organizzazione mondiale della salute suggerisce di consumare, quotidianamente, due porzioni di verdura e tre di frutta.

La grande famiglia delle verdure amare comprende scarole, cime di rapa, cicoria, cardi, tarassaco e carciofi.

Il loro sapore particolare è legato alla presenza di alcune sostanze, come i polifenoli che preservano da svariate patologie.

Questi alimenti  preservano il benessere dell’intestino, grazie alle fibre, e del fegato, perché intervengono sulla produzione della bile.

Saziano ed apportano minerali come calcio, potassio e ferro. Inoltre, sono una fonte di antiossidanti, clorofilla  e vitamine come la A e la E.

Migliorano il sistema immunitario, depurano e aiutano a controllare i livelli di colesterolo cattivo.

Trattandosi di alimenti con pochi grassi e poche calorie   sono adatte anche a chi segue un regime ipocalorico. Inoltre, sono in grado di favorire la digestione e contrastano la stitichezza e permettono di limitare l’assorbimento a livello intestinale di grassi e zuccheri.

Qualche consiglio utile

Carciofi, cardi, radicchi e scarole si possono consumare anche crudi, dopo averli lavati e mondati. In alternativa si possono cuocere, preferibilmente in poca acqua e per tempi ridotti.

Una tecnica di cottura che preserva le proprietà nutrizionali è quella al vapore.

Le erbe amare sono usate da secoli in cucina, soprattutto durante la primavera. La tradizione vuole che si cucinino anche a Pasqua, come ricordo delle sofferenze di Gesù.

Sono però grandi protagoniste della nostra gastronomia, basti pensare all’insalata di puntarella. A Napoli, per Natale si preparano la pizza di scarole  e la minestra maritata che, oltre alla scarola, prevede l’impiego di carni, broccoli e altre verdure.

Invece, la medicina popolare ha sfruttato le proprietà di cardi e carciofi per contrastare le difficoltà digestive, per stimolare l’appetito e per depurare il fegato.

Inoltre, il tarassaco, i carciofi, la genziana, la rucola sono impiegate per preparare liquori e digestivi. Molto apprezzati sono le ricette degli amari messi a punto nei monasteri, come il celebre Carthusia della Certosa di Pavia.

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