Anguria, storia tradizioni e ricette dell’estate

L’anguria è un frutto coltivato sin dall’antichità. Nel nostro Paese assume nomi differenti secondo la zona geografica di riferimento.
Anguria, storia e tradizioni
Coltivata sin dagli antichi egiziani, l’anguria fa parte della grande famiglia delle cucurbitacee. In Italia assume nomi differenti da regione in regione. In settentrione si preferisce anguria mentre a Sud prevale cocomero, spesso affiancato da cocomero d’acqua. In passato, per mantenere questa delizia fresca si teneva immersa nell’acqua o nel giaccio.
Le angurie si prestano molto facilmente ad essere intagliate e trasformate in vere opere d’arte.
E’ un frutto tipicamente estivo che si raccoglie fino a settembre. In commercio si trovano senza semi, piccole, giganti, con polpa gialla o rosso intenso.
Per capire se è pronta da essere gustata bisogna batterla con una mano; se il suono è cupo è matura. Inoltre, si può osservare la buccia. Le angurie più dolci hanno la classica ragnatela giallastra ben definita e la buccia è lucente e di verde intenso.
L’anguria in cucina
Secondo le regole del galateo, a tavola si dovrebbe servire già in fette. Ogni commensale poi, taglierà la polpa con coltello e forchetta, dopo aver rimosso i semini. Invece, nei contesti informali si può mangiare anche senza posate.
In alternativa si può usare per creare degli spiedini succosi ed estivi. L’anguria è perfetta nelle granite, nei frullati ma anche per sorbetti, ghiaccioli e gelati. Invece, un’alternativa più insolita è l’abbinamento con i latticini o i formaggi freschi. Inoltre, è un frutto ideale per preparare cocktail e molti aperitivi alcolici. La polpa si può far macerare nel vino bianco o nello spumante da addizionare con spezie e ghiaccio. Una ricetta molto apprezzata è l’anguria ubriaca. Ecco come procedere.
Dopo aver fatto un foro nel frutto si versa, lentamente, liquore o vino; si fa riposare e si serve ben fredda.
La buccia dell’anguria non va sprecata ma si può impiegare per moltissime ricette come le composte e le confetture. In alternativa, la buccia si può trasformare in un contenitore ecologico per una ricca macedonia.